Approvato “decreto Caivano”, misure stringenti contro la criminalità giovanile
Il “decreto Caivano”, così definita informalmente la nuova proposta avanzata al governo per il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, ha ottenuto l’approvazione del Consiglio dei ministri.
Dopo i fatti di Palermo e Caivano il provvedimento di misure stringenti è diventata un urgenza impellente. Tra le misure previste ci sarebbe l’avviso orale da parte del questore che “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. Inoltre se il soggetto risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio, o per reati inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari.
Prevista anche una stretta sull’accesso ai siti di pornografia, mentre la proposta della Ministra Roccella, che dovrebbe prevedere un accertamento dell’età per l’accesso a determinati siti e l’uso del “Parental Control” non è rientrato nel decreto.
Con il nuovo decreto per i minori sarà più semplice finire in carcere
La novità più rilevante è che per i minori sarà più semplice finire in carcere, nel decreto-legge è infatti specificato che “si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare”.
Durante il Consiglio, il ministro Piantedosi ha specificato l’importanza di attuare misure atte alla prevenzione dei fenomeni criminali, mentre Tajani ha sottolineato l’importanza della rieducazione: “Un giovane criminale è un criminale ma non è detto che debba esserlo per tutta la vita. Noi dobbiamo tagliare i legami con il mondo del crimine. È giusto ridurre l’età massima dei detenuti nelle carceri minorili da 25 a 18 anni perché a 25anni sono padri di famiglia, non si possono considerare giovani”.