Arrestata la presunta “ladra di cellulari”: ben 27 furti in meno di un anno a Palermo

Avrebbe iniziato a colpire il 23 aprile dello scorso anno, generando un vero e proprio allarme sociale nel capoluogo. Diverse le attività commerciali all’interno delle quali avrebbe agito nel corso dei mesi, trafugando tablet, cellulari e borse

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Arrestata lungo le strade dell’Albegheria, a Palermo, la presunta “ladra di cellulari”, divenuta ormai un vero e proprio incubo per gli esercenti del capoluogo.

Da Brancaccio al centro cittadino, dai panifici alle gioiellerie, passando per i supermercati. Si ritiene che la 27enne abbia colpito in maniera seriale a partire almeno dal 23 aprile scorso. Con sveltezza, si sarebbe introdotta negli esercizi commerciali, trafugando cellullari, tablet e, a volte, anche borse. I dipendenti derubati erano presenti, ma lei sarebbe riuscita a distrarli abilmente.

Le indagini della polizia

La polizia ha così eseguito stamane il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo. Alle indagini finalizzate all’identificazione e alla cattura della donna hanno collaborato i poliziotti di tre distinti Commissariati cittadini: Zisa-Borgo Nuovo, Libertà e Oreto-stazione. Un quadro che ben rappresenta l’ampio perimetro entro il quale la ladra seriale si è mossa.

I poliziotti delle tre articolazioni territoriali investigative hanno collaborato, ricostruendo dinamiche e particolari di un alto numero di episodi di furti pluriaggravati e di rapine in forma tentata e consumata. Tutti messi a segno sempre dalla stessa persona.

Ripresa il più delle volte dai sistemi di videosorveglianza, la ladra aveva generato una sorta di allarme sociale a causa dell’alto numero dei delitti perpetrati. Le vittime hanno spesso divulgato le immagini dei furti sui social, lanciando appelli e tentando di agevolare l’individuazione dell’anonimo responsabile dei reati.

Arrestata la presunta “ladra di cellulari”

Si è ora pervenuti all’identificazione di colei che dovrà rispondere di ben 27 episodi criminosi, commessi a partire dallo scorso 23 aprile. Il tutto grazie all’incrocio delle immagini dei vari sistemi di videosorveglianza, con il riconoscimento operato dalle vittime dei reati, la dettagliata descrizione dell’autrice dei fatti, il riconoscimento dei beni sottratti. A ciò si aggiunge la conoscenza del territorio da parte della Polizia che, in passato, per altri tipi di reati aveva avuto a che fare con la donna. Il personale ne aveva così fissato particolari somatici e fisici utili alle indagini, come un vistoso tatuaggio.

Giova precisare che l’odierna destinataria di misura restrittiva, è, allo stato, indiziata in merito ai reati contestati. La sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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