Art Nouveau, il patrimonio di Palermo riconosciuto dal Consiglio dell’UE

La candidatura era stata presentata dalla Città Metropolitana su proposta di Legambiente Sicilia

hotel delle palme palermo

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Le prestigiose e preziose testimonianze dell’Art Nouveau ancora esistenti a Palermo entrano a far parte dell’itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa.
Un circuito internazionale che mette in connessione le realtà più importanti del Modernismo del Vecchio Continente, disseminate tra Vienna e Bruxelles, Barcellona e Riga, Nancy e Budapest.
Si tratta di un riconoscimento importante e molto ambito per Palermo.
Un risultato di portata internazionale che sarà celebrato venerdì 10 giugno allo Stand Florio in via Messina Marine 40, in occasione della “Giornata europea dell’Art Nouveau“.
Una grande festa che avrà inizio alle 19:00.

UNA VETRINA INTERNAZIONALE PER I TESORI DI PALERMO 

Le testimonianze architettoniche del capoluogo siciliano sfuggite all’orribile “sacco di Palermo” durante gli anni cinquanta e sessanta, dunque, si apprestano a vivere una nuova fase di valorizzazione della loro straordinaria bellezza.
Il tutto, grazie all’impegno di Legambiente Sicilia, che aveva avanzato la proposta di ingresso nel circuito, illustrata dal presidente Gianfranco Zanna.
La Città Metropolitana di Palermo l’aveva accolta, formalizzando la candidatura nell’ottobre del 2021.
Di recente, durante l’assemblea annuale del “Reseau Art Nouveau Network”, è stato espresso voto unanime e favorevole.
I tesori architettonici palermitani meritano di essere riscoperti e ammirati.

Il risultato raggiunto è anche frutto dell’impegno costante profuso da Legambiente in materia di riqualificazione delle bellezze del Liberty a Palermo.
Ne è fermamente convinto il sindaco Leoluca Orlando che, a conclusione del proprio mandato, incassa un ulteriore riconoscimento in termini di eccellenza culturale.
“A Palermo e al Liberty in città – spiega – si attribuisce una posizione di assoluto rilievo nello scenario internazionale, un’ulteriore ragione di attrattività per l’intera area metropolitana”.
“Adesso è fondamentale – conclude – costruire percorsi destinati alla fruizione e dunque alla promozione di un itinerario culturale che è patrimonio di tutti”.
Entusiamo e orgoglio anche nelle parole di Gianfranco Zanna.
“È così riconosciuta come grande valore culturale e sociale – spiega il presidente di Legambiente Sicilia – la stagione più interessante, ricca e feconda della città che ha, inoltre, sicuramente dato vita alla più qualificante immagine identitaria di Palermo dell’epoca contemporanea”.

LA MAGNIFICENZA DI UNO STILE SENZA EGUALI

Il Liberty, o Art Noveau – noto anche come “arte nuova” o “stile floreale” –  giunse nel capoluogo siciliano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Ville, palazzi borghesi e teatri sorsero all’insegna dell’ innovativa espressione artistica ispirata alle numerose sfumature della natura.
Uno dei tratti distintivi, le facciate ondulate caratterizzate da motivi simili a rampicanti e le vetrate capaci di catturare la luce.
Non solo fiori e piante, ma anche linee curve.
L’epopea del Liberty ebbe inizio in Europa nel XIX secolo, e si diffuse rapidamente attraverso mostre internazionali, artisti itineranti, lettere e riviste.
Rapidamente scomparsa durante la Prima Guerra Mondiale, l’Art Nouveau fu fortemente screditata.
Solo nella seconda metà del ventesimo secolo lo stile fu rivalutato ed ebbe inizio un’azione di conservazione vera e propria.

LE TESTIMONIANZE A PALERMO

La Palermo dei Whitaker e dei Florio fu magnificente e felicissima.
Tra i molteplici esempi del Liberty a Palermo figura Villa Igiea.
cCostruita nel 1800 in stile neogotico e poi rimaneggiata dall’ architetto Ernesto Basile su commissione del nuovo proprietario Ignazio Florio.

Villa Igiea, emblema dello stile Liberty a Palermo

In piazza Virgilio, sorge il Villino Favaloro, dall’inconfondibile torretta ottagonale, realizzato su progetto dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile.
La struttura fu successivamente completata dal figlio Ernesto tra il 1913 e il 1914.
Non lontano, il Chiosco Ribaudo al Politeama e i due chioschi Liberty che fungono da cornice per il monumentale Teatro Massimo, in piazza Giuseppe Verdi.
Ma l’emblema del Liberty a Palermo rimane l’Hotel delle Palme.
Un condensato di atmosfere retrò e lusso elegante, che racconta storie e intrighi del passato.
Senza dimenticare il Villino Ida, realizzato dall’architetto Ernesto Basile per la sua famiglia al civico 15 di via Siracusa, a pochi passi da viale della Libertà.