Legambiente:“Sì piano paesaggistico contro cementificazione Conca d’Oro”

Visto il continuo rischio di cementificazione nella Conca d’Oro chiediamo alla sovrintendente ai Beni culturali, Lina Bellanca, di inviare urgentemente il Piano paesaggistico della provincia di Palermo, e quindi anche della città di Palermo, in Assessorato, per iniziare l’iter della sua adozione”. Legambiente alza la voce.

Lo scrivono in una lettera aperta Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, e Vanessa Rosano, presidente del circolo Legambiente Palermo.

SALVARE GLI ULTIMI LEMBI DI VERDE CHE CORCONDANO PALERMO

Il Piano è pronto, – si legge nella lettera – sono state fatte tante osservazioni che sono state già esaminate, si è pure fatta la concertazione. Non c’è più alcuna ragione, quindi, per non inviarlo. Se noi avessimo il Piano adottato, come dovrebbe essere, o al più presto, come noi auspichiamo, molte di queste proposte che tendono a distruggere gli ultimi lembi della Conca d’Oro non ci sarebbero più, perché siamo certi che nelle previsioni contenute nel piano ci sono i criteri di tutela e di salvaguardia di quelle ultime porzioni ancora integre del paesaggio agrario e di verde che circondano la città di Palermo. Con l’adozione del piano paesaggistico potremmo fermare queste ed altre speculazioni edilizie e cementificazioni. Non c’è più tempo da perdere”.

RIFORMA URBANISTICA IN SICILIA: L’INTERVENTO DI LEGAMBIENTE

Sempre in tema di tutela ambientale, il 2 ottobre scorso, Legambiente è intervenuta in merito alla tanto contestata riforma urbanistica in Sicilia – che non trova pace – presentando ricorso al Consiglio dei Ministri per chiedere “l’impugnativa di alcuni dei punti più scandalosi della recente legge regionale n.19 del 2020 con cui sono state riscritte procedure e contenuti della pianificazione urbanistica e paesaggistica, di fatto cancellando i piani paesaggistici discendenti dal Codice dei Beni culturali e dando le varianti urbanistiche compresa la Vas ai soli comuni”.
Gianfranco Zanna aveva nell’occasione dichiarato: “Non potevamo stare inermi a guardare la distruzione del nostro territorio”.

Adesso l’ennesimo appello per salvare la Conca d’Oro dalla cementificazione selvaggia e dagli abusi edilizi che vengono tutt’oggi commessi.