Asu, approvato taglio fondi: “Ennesimo schiaffo dalla politica siciliana”
La seduta di ieri dell’Ars non è andata come i lavoratori si aspettavano. Le proteste continuano
Le lotte dei lavoratori Asu non si fermano. Le speranze riposte nella seduta dell’Ars di ieri, 21 settembre, si sono rivelate illusorie per la categoria; al settimo punto dell’ordine del giorno è infatti stato approvato il taglio dei fondi destinati a questi lavoratori, impegnati nella Regione, negli Enti Locali e nelle Asp.
Gli Asu avevano inoltre chiesto la realizzazione di un emendamento affinché i fondi, che ammontano a 10 milioni di euro, fossero utilizzati per un’integrazione oraria. Proposta, anche questa, andata in fumo.
Asu: “Diritti violati e calpestati”
“I lavoratori Asu dei Beni Culturali oggi ricevono un ennesimo schiaffo dalla politica siciliana”, commenta a Palermo Live una lavoratrice della categoria, Barbara Gambino.”Realmente delusi da una politica che gioca con questi soggetti che ogni giorno vanno a lavorare e garantiscono un servizio. Ma non ci fermiamo, andiamo avanti e arriveremo fino alla Corte di Giustizia Europea, perchè tutti i diritti dei lavoratori sono stati violati e calpestati”.
Le proteste dei lavoratori Asu negli ultimi mesi si sono basate, in particolare, sull’articolo 36 della Finanziaria regionale. L’ARS infatti aveva stabilizzato, attraverso di esso, gli oltre 4500 lavoratori di vari settori tra cui Sanità, Scuola e Beni Culturali, dopo ventiquattro anni di precariato. Tuttavia, il Governo Draghi ha impugnato l’articolo, arrestando il processo in itinere. All’interno di questo contesto si collocano anche i fondi bloccati, che ammontano a 10 milioni di euro. Tale somma, infatti, si sarebbe dovuta destinare ad integrazione dell’orario di lavoro settimanale dei lavoratori Asu.
La nota
“L’ordine del giorno all’Ars del 21 Settembre 2021 – si legge in una nota – si è concluso con un nulla di fatto per gli Asu, anzi con una vera e propria disfatta per la categoria che mai come quest’anno ha ricevuto colpi bassi a più riprese e non se ne comprende perbene la motivazione. Dica chiaramente il Governo Siciliano cosa intenda fare per questi 4751 Asu a cui finora ha negato tutto, integrazione oraria, contratto e contributi! Spieghi questo Governo come intenda affrontare l’annosa questione degli ultimi precari rimasti sull’isola perchè ancora non è chiaro il percorso che voglia intraprendere. Sicuramente è ovvio che i Lavoratori Asu questa volta non rimarranno inermi e attueranno qualunque forma di protesta per vedere riconosciuto il loro sacrosanto diritto all’integrazione oraria ed alla stabilizzazione!”.