Asu, lavoratori protestano a Palermo: lo sciopero davanti alla sede dell’Ars

La nota dei sindacati di categoria, che chiedono che le risorse stanziate per gli ASU nella precedente finanziaria siano impiegate per l’integrazione oraria

lavoratori

Tornano a protestare i lavoratori Asu, stamattina davanti alla sede dell’Ars, a Palermo, per fare sentire la propria voce. Davanti ad una stabilizzazione ormai impossibile, i sindacati di categoria chiedono che le risorse previste per il 2022 siano utilizzate per garantire un’integrazione salariale ai lavoratori.

“Vivere con 600,00 euro, andando a lavorare tutti i giorni, niente 13°, nessuna garanzia per il futuro e nessuna possibilità di avere la pensione raggiunta l’età! Questa è la foto degli ASU, figli di quella becera politica che ha governato e continua governare la Sicilia ed i siciliani!”. Così si legge in apertura di una nota.

“Oltre 4000 lavoratori che da 25 anni prestano servizio direttamente o indirettamente presso gli Enti pubblici, Regione Siciliana inclusa che li utilizza presso i BB.CC.. Gli Enti utilizzatori e fra questi la Regione, hanno l’obbligo di stabilizzare i lavoratori ASU, ma per 25 anni, la maggior parte non ha adempiuto agli obblighi di legge. Già, la Regione! L’Ente preposto per legge a vigilare sugli altri Enti locali, e invece..!”.

La lunga trafila dei lavoratori Asu

Le sigle sindacali illustrano, dunque, la situazione dei lavoratori. “L’anno scorso, fra mille difficoltà, vide la luce l’articolo 36 della finanziaria regionale; un tentativo poco convincente e presuntuoso della politica regionale di mettere fine a questa sacca di precariato, talmente poco convincente che il Consiglio dei Ministri lo impugnò. La Corte Costituzionale si pronuncerà fra qualche settimana! Nell’attesa di una soluzione legittima, necessariamente condivisa con il Governo nazionale, i lavoratori, stanchi di 25 anni di promesse non mantenute, con determinazione ed una coesione senza precedenti, hanno deciso di incrociare le braccia e si vede! Disagi all’utenza ed amministratori preoccupati, in molti casi al fianco degli ASU!”.

“Oggi, in aula i parlamentari siciliani potranno dare un segnale tangibile che la politica al servizio del cittadino non è utopia. Potranno votare a favore dell’integrazione oraria. Le risorse furono stanziate per gli ASU nella precedente finanziaria. L’integrazione è prevista da una legge dello Stato. C’è tutto!”. I sindacati concludono: “Cos’altro serve per migliorare la vita dei lavoratori ed allo stesso tempo consentire agli Enti utilizzatori di garantire i servizi ai cittadini ed ai turisti? Solo buon senso della politica siciliana!”.

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