Asu, proclamato un nuovo imminente sciopero: “Chiediamo le dimissioni dei vertici dei Beni Culturali”

“Nonostante l’impegno assunto si rimane incomprensibilmente ancora in attesa di un risolutivo incontro”, scrivono le sigle sindacali Asu. Lavoratori pronti a incrociare le braccia per altri tre giorni, con diverse assemblee radunate presso i vari siti archeologici della Sicilia

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I dipendenti Asu dei Beni Culturali si dichiarano ormai stanchi di chiedere invano i propri diritti presso le opportuni sedi della Regione Siciliana. Per questo proclamano un nuovo sciopero di tre giorni e chiedono a gran voce le dimissioni di chi avrebbe dovuto agire già da parecchi anni in tutela dei lavoratori e delle loro famiglie.

«Da oltre un anno abbiamo cercato di sensibilizzare il Governo Regionale, ed in particolare l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, in ordine alla problematica inerente i circa 280 lavoratori ASU ormai da 8 anni in servizio presso i siti periferici afferenti al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali – scrivono le sigle sindacali -. Si ricorda che con sentenza n° 199/2020 pubblicata in G.U. 09/09/2020 n° 37 la Corte Costituzionale ha sancito il transito in utilizzazione diretta presso il Dipartimento Regionale Beni Culturali di circa 280 lavoratori ASU. Questi ultimi utilizzati fino a Febbraio 2019 presso i siti culturali siciliani in virtù di illegittimi protocolli d’intesa promossi dal Dipartimento Regionale Beni Lavoro d’intesa con il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali. Per gli effetti della sentenza n° 199/2020 la già citata la Regione Siciliana, e nella fattispecie l’Assessorato Regionale Beni Culturali, assurge di diritto ad Ente Utilizzatore dei lavoratori di che trattasi.

Sull’Ente Utilizzatore, in ossequio alle disposizioni di cui al Dlgs. 81/2000 , alla L.R. 24/2000 ed all’art. 11 della L.R. 8/2017 – prosegue la nota – grava incontrovertibilmente l’incombenza di provvedere ad individuare un percorso di stabilizzazione lavorativo. La Regione Siciliana, e nello specifico l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, nonostante gli obblighi inderogabili di legge, non ha provveduto ancora a predisporre un programma di fuoriuscita per il personale di che trattasi; persistendo nell’ingiustificata inadempienza in ordine a quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia di personale ASU.

ASU, TANTI CONFRONTI MA ANCORA NESSUNA SOLUZIONE

Da luglio 2021 ad ora, previ incontri con il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali , si è cercato invano , nelle more della definizione dei processi di stabilizzazione, di garantire a detto personale ASU un’integrazione salariale nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 8 del Dlgs. 468/97 . Durante l’ultimo incontro tra le scriventi OO.SS. e il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, avvenuto in data 06/06/2022, al fine di superare le criticità finanziarie in ordine alla concessione di un’integrazione salariale del personale ASU. In parola, su richiesta delle scriventi OO.SS. , il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali , nonché il Capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, erano addivenuti alla decisione condivisa di convocare “a stretto giro di posta” Il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, ed il Ragioniere Generale della Regione Siciliana. Ma, in atto, nonostante l’impegno assunto si rimane incomprensibilmente ancora in attesa di un risolutivo incontro .

LAVORATORI BENI CULTURALI “SI DIMETTANO L’ASSESSORE E IL DIRIGENTE DEL DIPARTIMENTO”

È intollerabile, ad avviso delle scriventi OO.SS., la superficialità e la scellerata “leggerezza” con le quali sia il Dipartimento Regionale dei Beni Culturale sia l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali affrontano le sorti di 280 nuclei familiari che devono vergognosamente vivere con appena 600 euro mensili. Ragion per cui chiediamo con forza le dimissioni dell’assessore regionale ai Beni Culturali, dott. Alberto Samonà e del dirigente del dipartimento Regione dei Beni Culturali, dott. Calogero Fazio. E proclamiamo, per quanto sopra esposto, lo sciopero di tutto il personale Asu in servizio presso i siti culturali siciliani, nelle date di mercoledì 22 giugno, giovedì 23 giugno e venerdì 24 giugno 2022.

Si rappresenta che – conclude il comunicato – oltre all’astensione dalle attività lavorative, tutto il personale ASU si radunerà in
assemblea presso i seguenti siti: Museo Salinas, Palermo; Soprintendenza dei Beni Culturali, Caltanissetta; Parco archeologico della Valle dei Tempi, Agrigento; Parco archeologico di Cava d’Ispica, Ragusa; Museo regionale Agostino Pepoli, Trapani; Museo regionale Messina; Parco archeologico Naxsos Taormina, Messina.