Asu, sindacato “Usb” presenta diffida verso i Beni Culturali: “Personale utilizzato in modo illegittimo”

“Abbiamo richiesto un incontro con assessorato al Lavoro e all’Economia e ancora stiamo aspettando. Se non ci saranno riscontri saremo costretti a fermare nuovamente tutti i siti”. Così Barbara Gambino, lavoratrice e dirigente sindacale Usb precari Asu

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Prosegue il contenzioso tra i lavoratori Asu (Attività Socialmente Utili) e la Regione Siciliana.  Al riguardo lo scorso martedì, 7 giugno si sarebbe dovuta svolgere l’udienza della Corte Costituzionale sull’art. 36 previsto dalla legge finanziaria n.9, legge di bilancio della Regione. «Sono riusciti a fare rinviare l’udienza, attraverso la differita – afferma a Palermo Live Barbara Gambino, lavoratrice e dirigente sindacale Usb precari Asu -.  Il motivo di tale rinvio è evidente – prosegue – considerando che la Corte Costituzionale boccerebbe questa norma, in quanto non c’è copertura finanziaria. E siccome siamo in campagna elettorale, evidentemente la cosa metterebbe qualcuno in cattiva luce.

Durante l’ultimo incontro – procede Barbara Gambino – abbiamo nuovamente chiesto l’integrazione oraria e ciò che è previsto per legge. Noi, come sigla sindacale, abbiamo presentato e verbalizzato la diffida nei confronti dei Beni Culturali. Perché come Ente utilizzatore ha l’obbligo di legge, dopo la sentenza 199/2020, di prevedere: piano di fuoriuscita; piano di stabilizzazione; inserimento dei lavoratori Asu, che per la Regione sono ‘fantasmi’, nel piano di fabbisogno triennale. Abbiamo richiesto un incontro congiunto con assessorato al lavoro e all’economia e ancora stiamo aspettando. Se non ci saranno riscontri dalla settimana prossima saremo costretti a fermare nuovamente tutti i siti.

Inoltre – continua – stiamo chiedendo ufficialmente la richiesta e le motivazioni del differimento dell’udienza alla Corte Costituzionale. La risposta noi ce la siamo dati, data l’ennesima violazione dell’art.81 comma 3, ovvero l’assenza di copertura finanziaria. Il tutto per poi dare sempre la colpa a Roma. Ad oggi, infatti, ben 4 leggi finanziarie sono state impugnate dal Consiglio dei Ministri per assenza di copertura finanziaria. Mi chiedo che cosa ci stiano a fare qui i nostri politici se poi la responsabilità, per loro, è sempre di altri.»

ASU, NON BASTANO ULTERIORI RASSICURAZIONI: SINDACATO USB DIFFIDA I BENI CULTURALI

«Sulle tematiche degli ASU questa Direzione non è stata immobile,  anche se ci rendiamo conto che ancora non abbiamo ottenuto risultati tangibili – così il Dipartimento Beni Culturali al termine del vertice con i sindacati Asu -.  Si assicura l’impegno per trattare nell’immediato col Dipartimento Lavoro e con il Bilancio, affinché vengano trovate soluzioni concrete a cominciare da domani.»

Rassicurazioni, le ennesime, che i sindacati hanno ritenuto solamente di facciata. Usb, in particolare, rappresentato da Barbara Gambino, a margine dell’incontro tra le parti ha presentato una diffida ufficiale nei confronti del dipartimento Beni Culturali. Il documento, presentato lo scorso 6 giugno, è indirizzato al dirigente generale Calogero Fazio, all’unità operativa di staff 1, all’assessorato ai Beni Culturali e Identità Siciliana, e per conoscenza anche al prefetto di Palermo Giuseppe Forlani. 

«Visto il comma 7 dell’art 11 della Legge Regionale 9 maggio 2017 n 8 – si legge –  il quale dispone che “tutti gli enti utilizzatori, pubblici e privati, del personale Asu devono provvedere ad adottare il programma di fuoriuscita, nonché ad avviare, per gli
esuberi, le procedure di mobilità  presso enti pubblici o pubblici economici dotati di idonee capacità assunzionali”, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge; stante che l’Assessorato Regionale dei BB.CC. non ha ancora provveduto, ai sensi di quanto dispone il comma 7 dell’art 11 della Legge Regionale, alla predisposizione del programma di fuoriuscita entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge; con la presente si Diffida l’Assessorato Regionale dei BB.CC ad ottemperare le disposizioni normative vigenti in materia per non continuare ad utilizzare in modo illegittimo il personale Asu in servizio.”