Avviso 22, i pagamenti ancora attesi e il silenzio della Regione Siciliana

Una situazione che va avanti ormai da più di due anni

giunta

L’estate è iniziata ufficialmente da meno di un mese e ancora sono diversi i tirocinanti del progetto “Avviso 22” che attendono i pagamenti. Il problema è finito anche tema di discussione all’Assemblea regionale siciliana; infatti Nuccio Di Paola, portavoce M5S della Sicilia, in una delle ultime sedute ha denunciato la situazione legata ai ritardi, chiedendo un aumento del personale degli uffici. Una situazione che ormai va avanti da poco più di due anni. Il progetto “Avviso 22” della Regione Sicilia finanziato dai fondi dell’Unione Europea, prevedeva un periodo di praticantato da 6 a 12 mesi, con una retribuzione bimestrale di circa 1000 euro. Circa un mese fa l’Assessorato al Lavoro ha pubblicato una lista con 47 pagamenti, destinati a 27 tirocinanti di cui alcuni con doppio saldo. A fine maggio, invece, è stato completato il pagamento di una prima lista di 518 nominativi, dopo i ritardi nei bonifici. 

Al momento sono più di mille gli stagisti in attesa di aver completato il pagamento (1.400 pratica di rimborso da visionare), ma le domande in Assessorato sono destinate ad aumentare. Infatti alcuni ancora stanno terminando il periodo di tirocinio stoppato forzatamente un anno fa a causa del lockdown; mentre altri ragazzi hanno concluso il proprio stage tra marzo e aprile di quest’anno.

IL PENSIERO DEI TIROCINANTI

Il portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 della Regione Siciliana Oreste Lauria ha attaccato duramente le istituzioni regionali, tramite un comunicato.

Al silenzio delle istituzioni della politica regionale siciliana, abbiamo deciso di rispondere urlando a
tutti i possibili interlocutori, la vergognosa gestione dei pagamenti dei tirocinanti dell’Avviso 22/2018
e il nostro sdegno per il colpevole comportamento delle istituzioni politiche regionali, in primis il
Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che, più volte chiamato in causa, ha pensato bene
di lavarsene le mani.

L’Avviso 22/2018 è un bando della Regione Sicilia che ha coinvolto in tre anni ben 6000 tirocinanti,
che attraverso degli stage pagati da fondi europei, avrebbero dovuto imparare le basi di un mestiere
e poi trovare, in seguito, delle soluzioni lavorative congrue.
Tutto ciò documentando ampiamente e giornalmente le ore lavorative e la tipologia di lavoro svolto.
Per i sei o 12 mesi di stage, ai tirocinanti sarebbe inoltre andato un rimborso di 500 € mensili, pagati,
come si può facilmente evincere dal Bando, bimestralmente”.

Lo stage termina ma i soldi non arrivano

Qui, il mistero si infittisce, infatti al termine del tirocinio, pochissimi fortunati ricevono i dovuti
rimborsi e ancora meno sono assunti dalle aziende coinvolte.
Insomma, a pensar male, sembra il solito giro vizioso che alla fine favorisce solo le aziende che si trovano gratis dei lavoratori. Sfruttato questo bando si passa ad un altro.
Seimila cittadini siciliani abbandonati al proprio destino costretti a lottare, oltre che contro le difficoltà
economiche di questo periodo storico, anche contro una burocrazia farraginosa ed incompetente.
Ancora oggi, per i ritardi accumulati nel tempo, la maggior parte dei tirocinanti attende ancora di
essere pagata.

Oltre a denunciare questa paradossale vicenda, è necessario porre l’accento anche sulla
gravissima mancanza di comunicazione con l’Assessorato competente e di conseguenza con il
Dipartimento lavoro della Regione Sicilia. Salvo rari casi, non è stato possibile avere un riferimento
interno per conoscere lo stato di avanzamento delle pratiche dei tirocinanti. Telefoni che squillano a
vuoto, dipendenti che se rispondono, non si occupano dell’Avviso 22; per finire, dulcis in fundo, con l’Assessore al lavoro Antonio Scavone, il quale, non sapendo che pesci prendere, ha dichiarato in un servizio di Striscia la Notizia andato in onda il 21 febbraio 2020 che i tirocinanti entro un mese potevano avere il pagamento spettante, ma nessuno ad oggi e stato pagato regolarmente.

Chi ha partecipato a questo bando, non lo ha di certo fatto per 500 € al mese ma nella speranza di poter essere finalmente inserito nel mondo del lavoro in maniera definitiva.
Con quest’ultima presa in giro la Regione Siciliana colpisce la dignità di 6000 famiglie che vivono situazioni di disagio economico e frena ancora una volta il riscatto dei giovani e meno giovani disoccupati siciliani.
E per finire vogliamo quanto ci spetta del tirocinio già svolto”.