Azione legale per il ritardo Pfizer. Gravi conseguenze anche in Sicilia
Si tratta di circa 140mila dosi in meno su 490mila dosi a settimana. I ritardi Pfizer possono mettere a rischio il calendario e i richiami previsti in Sicilia
In diverse regioni sono in esaurimento le dosi a disposizione dei vari ospedali per le prime somministrazioni del vaccino Pfizer. E per i richiami già programmati, attualmente si utilizza la riserva del 30%. Lo si è appreso dalle strutture nei vari territori. Intanto la Pfizer ha fatto sapere che le consegne di vaccini rallenteranno in Europa a fine gennaio-inizio febbraio. Intanto da lunedì 18 gennaio in Italia ne arriveranno quasi il 30% in meno rispetto a quanto concordato. Il commissario Arcuri ha scritto a Pfizer Italia chiedendo l’immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese. Riservandosi, in assenza di risposte, «ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi».
GRAVI CONSEGUENZE PER IL RALLENTAMENTO DELLE CONSEGNE
Le conseguenze del rallentamento della consegna delle dosi possono essere molto gravi. Infatti su un arrivo previsto di circa 490 mila dosi a settimana, ne arriveranno circa 140 mila in meno. La struttura guidata da Arcuri, ha messo in evidenza che «iniziare senza la totalità delle dosi necessarie la somministrazione del vaccino agli “over 80”, e contemporaneamente provvedere alla seconda dose per il personale sanitario e socio sanitario e per gli ospiti delle Rsa, mette a rischio il proseguimento della campagna». Se dunque un milione di italiani hanno ricevuto il vaccino anti Covid, il proseguimento della campagna vaccinale deve ora fare i conti con la decisione della Pfizer di ridurre i ritmi delle consegne.
PROBLEMI ANCHE IN SICILIA
Anche in Sicilia c’è preoccupazione per i ritardi annunciati dalla Pfizer che possono mettere a rischio la campagna vaccinale. Musumeci ha ammesso che i ritardi nelle consegne annunciati dalla Pfizer provocheranno come minimo un allungamento del calendario di vaccinazioni: «Puntavamo a immunizzare gran parte dei siciliani già prima dell’estate. Saremo costretti a tempi più lunghi». Ma la preoccupazione è che i danni possano essere maggiori: «Un altro rinvio nelle consegne delle dosi annunciate potrebbe mettere a rischio i richiami» ha aggiunto Musumeci riferendosi alle seconde iniezioni indispensabili perché il farmaco della Pfizer abbia effetto. «Vanno somministrate a tre settimane dalla prima ─ ha precisato il governatore ─, e in Sicilia questo secondo giro è iniziato domenica, proprio mentre la Pfizer annunciava il taglio di quasi 12 mila dosi già per i prossimi giorni».