Cordoglio nel Palermitano, morta la 41enne Maria Cangialosi: lottava contro la fibrosi cistica

Originaria di Bagheria, Maria Cangialosi si è spenta a Torino, dove si era trasferita per curarsi dalla patologia

Maria Cangialosi

Bella, combattiva, solare: così chi l’ha conosciuta descrive Maria Cangialosi, nata a Bagheria 41 anni fa e da sempre in lotta contro il male che alla fine l’ha portata via, la fibrosi cistica. La donna da tempo si era trasferita a Torino, insieme alla madre, per curarsi e lì si è spenta nelle scorse ore.

Una morte prematura che lascia sgomenti amici e parenti, che in queste ore stanno riempiendo i social con messaggi d’affetto e ricordi. “La bella Maria, che lottava, ci credeva tantissimo, aspettando con ansia quel trapianto. Amava la vita, i suoi cari, i suoi amici, amava la natura, gli animali, la musica. Gentile dolcissima, affettuosa, sincera, arriva quella brutta stanchezza voglia di dormire.. Ciao Maria, buon viaggio dolcezza infinita, per noi l’ amaro in bocca, tanta rabbia, tristezza e cuore infranto 💔💔💔💔💔 Vola libera felice🦋spensierata 🌹🌹”. Così recita uno dei tanti post su Facebook. 

“Addio guerriera è stato un piacere conoscerti e mi dispiace tanto!”, scrive qualcun altro. Il pensiero va alla famiglia della giovane donna scomparsa e a una delle sue più care amiche, anche lei deceduta a seguito della stessa malattia: “Riposate in pace e continuate a divertirvi come facevate qui in terra”.

Maria a volte affidava le sue emozioni ai versi e sul gruppo Facebook “SCALATORI alla conquista della vetta ‘Trap-polmonare’, sempre insieme!” qualche giorno fa aveva postato una poesia:

L’anima fragile resiste
Resiste contro ogni cosa:
Dolore, Tristezza, Fatica.
I passi iniziano a rallentare,
ma l’anima…
L’anima si rompe, mette un cerotto,
riattacca i pezzi e continua a Vivere.
E così… rotti dentro, continuiamo
il percorso, lungo, in salita
con tante piccole buie fermate,
sì, buie e pericolose
in cui speri di ritrovarci dentro quei colori:
i colori della Vita.
Ma fermarsi, arrendersi, richiede più coraggio
di continuare in silenzio quel lungo,
tortuoso e difficile percorso.
Allora è l’anima che, nonostante
la sua immensa fragilità,
continua a colorare il quadro
della nostra Vita: colori opachi,
tenui, sbiaditi, ma ci sono ancora!
E sono pronti un giorno ad esplodere
e ad illuminare quell’arcobaleno che
conserva il più grande Desiderio finalmente realizzato.

Foto da Facebook Maria Cangialosi

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