Una flebile luce in fondo al tunnel pare intravedersi per Baglio Scorzadenaro, edificio del tardo Cinquecento che sorge nei pressi dello svincolo di via Ernesto Basile, a Palermo. Una perla che versa in una situazione di stallo da circa quarant’anni, nonostante l’elevato costo sostenuto dal Comune di Palermo per adeguarla ai criteri di sicurezza antisismica. Quindici anni fa l’operazione costò ben 520 mila euro.
Qualche tempo fa Palermo Live si era già occupato della controversa storia di questa costruzione. Il terremoto del 2002 danneggiò la struttura in modo incisivo, tanto da costringere il Comune di Palermo a lavori di manutenzione straordinaria: messa in sicurezza delle parti pericolanti, rifacimento dei solai e delle murature. Baglio Scorzadenaro ha avuto non poche difficoltà a trovare una destinazione d’uso, nonostante le varie soluzioni paventate nel tempo. Si è parlato della realizzazione di un museo, di trasformarlo nella sede decentrata di organismi comunali, di una postazione della polizia municipale. Tuttavia le spese necessarie per rendere l’immobile fruibile hanno spesso fatto naufragare ogni tentativo.
“Occorre restituire il Baglio Scorzadenaro alla collettività”, dichiara il consigliere Mirko Dentici, che da anni si batte perché il bene possa essere valorizzato. “Questo bene è abbandonato da troppi decenni e nonostante anni fa il Comune abbia utilizzato circa 600mila euro, ad oggi si trova in stato di abbandono e ciò non è tollerabile – prosegue -. Non posso accettare che il nostro patrimonio culturale non venga valorizzato, non è tollerabile attendere che il degrado prenda il sopravvento. Negli anni scorsi ho coinvolto la collega Concetta Amella, la quale ha lottato al mio fianco affinché portassimo avanti questa battaglia”.
Dopo segnalazioni e appelli adesso pare che qualcosa inizi a muoversi. “Finalmente, dopo ripetute segnalazioni e appelli, una risposta sul Baglio Scorzadenaro, villa nobiliare del tardo Cinquecento, gioiello davanti al carcere di Pagliarelli, sfiorato dal cavalcavia che incrocia il viale della Regione Siciliana, è perlomeno arrivata dall’Assessorato alla Rigenerazione urbana; la specifica sul progetto di completamento dei lavori per il suo recupero è, però, solo formale, dal momento che questi lavori, richiesti nel corso di anni sia alla precedente che all’attuale amministrazione, risultano ancora privi di finanziamento“. Così spiega una nota congiunta di Dentici e Amella.
“Reputando questo immobile un prezioso patrimonio architettonico, oltre che un’importante opportunità per l’area di Pagliarelli Villagrazia, allorquando ne verrà decisa la riqualificazione, auspichiamo che il Comune inserisca questo intervento di restauro nell’ambito della programmazione dei fondi extra-comunali per assegnargli una fruizione coerente con i principi del policentrismo promesso dal governo cittadino”.
“Purtroppo, insieme al tempo si sono persi non pochi soldi pubblici – proseguono i due consiglieri -. Risale, infatti, ormai a più di 15 anni fa la spesa sostenuta dal Comune di Palermo per adeguare questo palazzetto d’epoca ai criteri di sicurezza antisismica: un’operazione costata 520 mila euro, finanziata con fondi Por, anche questa vanificata, visto che i costi ingenti per recuperare il baglio per intero e valorizzarlo sono ben più alti”.
“Baglio Scorzadenaro ha continuato insomma a essere abbandonato al degrado, in un’indifferenza di fatto, a dir poco scandalosa. Per salvare questo edificio storico, attorniato dall’asfalto degli svincoli autostradali, l’unica soluzione è restituirlo ai cittadini. Il Comune decida come sfruttare questo immobile prezioso che sarebbe funzionale alla crescita culturale di una macro area periferica, ma densamente abitata, come quella di Pagliarelli-Villagrazia. In caso contrario, anche Baglio Scorzadenaro si perderà definitivamente, come del resto è successo con tanti altri antichi immobili palermitani, dal dopoguerra a oggi. E come sembra sia stato considerato scontato quando, 40 anni fa, si diede il via ai lavori di sopraelevazione stradale”.