Ultimo giorno di lavoro lunedì per il Baretto di Mondello, venerdì 24 settembre ci sarà lo sfratto. Dopo 64 anni di attività la gelateria dovrà lasciare i locali di piazza Valdesi. La trattativa tra il Comune di Palermo e la società Italo-Belga ha visto trionfare quest’ultima, che si è visto riconoscere il chiosco di Valdesi come sua proprietà privata, piuttosto che come bene demaniale. A nulla sono servite, infatti, le proteste social delle migliaia di affezionati, che si sono dimostrati solidali nei confronti del gestore, Vincenzo Schillaci.
Proprio il titolare del Baretto ha voluto fare delle precisazioni a Palermo Live riguardo il rapporto con Italo Belga. “Ho visto uscire alcune inesattezze – dice Schillaci -, per questo devo fare chiarezza almeno su un paio di punti. Innanzitutto non c’è stata alcuna sentenza sulla proprietà, quindi nessuno ha deciso che il Baretto appartiene a Italo-Belga e non al Comune. Il motivo del contenzioso, piuttosto, riguarda il canone di locazione. A differenza di quanto leggo da alcune parti io non sono moroso, e non lo sono stato dal 2010 al 2015. In quegli anni, piuttosto, la società Italo-Belga non mi aveva rinnovato il contratto di locazione. Pertanto, io, chi avrei dovuto pagare? Non avevo proprio l’interlocutore. Nel 2015 poi è intervenuto il Comune a rilasciarmi la concessione, con l’accordo di pagare da quel momento in poi. Quindi, non è stata mia volontà non pagare nei cinque anni che mi vengono contestati. Ribadisco comunque che la proprietà non c’entra nulla e non è oggetto di discussione.“
“La questione è più complicata di quanto sembra – spiega inoltre l’avvocato Giancarlo Greco, legale della famiglia Schillaci -. Il Baretto chiude non per insolvenza nei pagamenti, bensì perchè, secondo il giudice, il Comune non ha agito nel modo corretto per reclamare la proprietà dell’area. Proprietà che è stata certificata come demaniale da una perizia effettuata dagli ingegneri Dorso e Benzi. Adesso la società Italo-Belga, che ha cessato il rapporto contrattuale con il Baretto nel 2010, chiede circa 50.000 euro di arretrati di affitto. Tuttavia dal 2010 era stato certificato che il Comune era proprietario dell’area, e nel 2015 si era formalizzato l’accordo di affitto, che non prevedeva pagamento di arretrati.”
Intervista di Michele Cusimano; Scritto da Elian Lo Pipero