Bimba cade dal quarto piano, il compagno della madre: “Giocavo a lanciarla in aria”
Un tragico gioco sarebbe all’origine della morte di Fatima, la bimba di tre anni precipitata dal quarto piano di un palazzo a Torino
Proseguono le indagini sulla morte della bimba di tre anni caduta dal balcone del quarto piano di uno stabile in via Milano, nel centro di Torino. Fatima – questo il nome della piccola – non è morta sul colpo. Per qualche ora la sua vita è stata appesa a un filo, infine reciso a seguito di gravissime lesioni. Nel terribile impatto la bambina ha infatti riportato seri traumi alla testa e al torace.
Fermato per il drammatico episodio Mohssine Azhar, 32 anni, compagno della madre di Fatima. L’uomo ha detto al gip Agostino Pasquariello, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, di aver bevuto qualche bicchiere e aver assunto hashish. Ha tuttavia ribadito di “non avere perso lucidità”, se non quando si è reso conto che la bimba era caduta.
A quanto ricostruito della vicenda dai contorni non ben definiti, Fatima, intorno alle 22 di giovedì sera, sarebbe scappata in casa dell’uomo. Questi abita infatti nello stesso palazzo in cui la piccola viveva con la madre, ma al piano di sopra. L’uomo stava bevendo con alcuni amici; l’avrebbe presa in braccio e si sarebbe diretto sul balcone a salutare la madre, al piano di sotto sul ballatoio. Poi il gioco finito in tragedia.
“Giocavo con Fatima sul balcone. La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere…”. Così il giovane avrebbe confessato al gip.
Il pm Valentina Sellaroli ha chiesto la convalida del fermo per omicidio volontario con dolo eventuale e la misura cautelare. L’avvocato di Mohssine, Alessandro Sena, ha invece chiesto di cambiare l’ipotesi di reato in omicidio colposo. Chiesta inoltre la non convalida del fermo e nessuna misura cautelare, in quanto non sussisterebbe il pericolo di fuga. Il gip si è riservato di decidere. L’udienza di convalida del fermo dovrebbe tenersi lunedì.