La recente bocciatura di 28 norme della legge di stabilità regionale in Sicilia ha sortito importanti effetti negativi anche nel settore dell’occupazione. Tra le norme cassate troviamo quelle relative all’assunzione del personale sanitario e tecnico impegnato nell’emergenza Covid, così come di diverse categorie di precari. Tra questi anche i circa 4.000 lavoratori Asu, Attività Socialmente Utili, da tempo in attesa di una definitiva stabilizzazione.
«La notizia, purtroppo, non ci sorprende – afferma Barbara Gambino, Dirigente sindacale USB e lavoratrice Asu, a Palermo Live -. Il presidente Musumeci, purtroppo, ha questo “vizietto” di fare le norme senza la copertura finanziaria, e poi è chiaro che vengano bocciate. Ciò fa emergere delle crepe indiscutibili sul legislatore siciliano, bravo nell’ approvare le leggi per poi fare ricadere sempre la colpa a Roma per la non approvazione delle stesse. Si tratta di una reiterata violazione dell’art. 81.c3 della Costituzione.
Dopo 5 esercizi provvisori consecutivi, senza approvazione di bilancio – conclude- il governo Musumeci non prova alcuna vergogna. La Sicilia detiene il record negativo di numero di norme impugnate dal Consiglio dei Ministri, e nessuno dice niente. Anzi, lui si propone ancora come candidato Presidente per continuare a “comandare“.»