Giorno triste per il quartiere Borgo Vecchio di Palermo. Infatti oggi, venerdì 18 marzo, sarà l’ultimo giorno dello storico bar Nascè che chiude per sempre. “Un locale che per 34 anni ha rappresentato la movida palermitana – racconta il titolare, Maurizio Castagnetta a Palermo Live -. Un luogo molto conosciuto dal mondo della movida serale palermitana, nel periodo tra il 2006 e il 2009 abbiamo fatto il boom con i nostri cocktails, inventati da noi che hanno avuto un gran successo tra i giovani. Nel 2001 abbiamo introdotto il caffè cremoso che ha spopolato poi in tutta la città. Negli ultimi anni, il nostro grande successo è stata la granita; ne facciamo ventidue tipi, 100% frutta, è diventata la nostra specialità“.
Alla base della chiusura del locale che si trova in piazza Francesco Nascé, non c’è la crisi causata dalla pandemia Covid, ma ben altro. “Il problema è nato con la proprietaria dell’immobile che nel 2017 mi ha tolto il contatore dell’acqua Amap. Io ho pagato fino all’ultimo centesimo, non ho nessun arretrato, la signora ha ricevuto puntualmente i soldi anche in questi anni di difficoltà legata alla pandemia“.
Il contatore era di proprietà della zia poi deceduta e per questo poi passato ai nipoti. “Dal 2017 la signora voleva il locale a tutti i costi – dice Castagnetta -, quando in realtà c’eravamo messi d’accordo sul nuovo prezzo dell’affitto. Una mattina, avevo appena iniziato la giornata lavorativa, improvvisamente dal rubinetto non usciva più acqua. Delle persone del quartiere mi hanno raccontato che dei dipendenti Amap erano venuti e hanno smontato il contatore“.
Poi la chiamata ad Amap dove spiegavano a Castagnetta che doveva fare un nuovo contratto: “Mi sono presentato con tutti i documenti, attestando che ero in regola con tutti i pagamenti quindi in regola per sottoscrive un nuovo accordo“. Ma qui nasce il problema: c’è bisogno del nulla osta della proprietaria: “Contatto la signora che si rifiuta di dare il suo ok per il nuovo contatore“. Purtroppo da Amap non hanno potuto fare nulla, nonostante i numerosi tentativi del titolare che rivendicava i suoi diritti.
“Da quattro anni – continua Castagnetta – ogni giorno ho girato per Palermo riempiendo bidoni d’acqua per portarle di notte per non farmi vedere da nessuno per la vergogna. In questi anni dove abbiamo utilizzato i bidoni io mi sono fatto male all’inguine, ho subito due interventi; stesso discorso per mio figlio che ha avuto un problema alla spalla e si è dovuto operare. E in questi anni in cui ho caricato tanti bidoni ho anche distrutto la macchina nuova“.
Adesso è arrivato il momento di chiudere definitivamente per lo storico bar di Borgo Vecchio: “L’anno scorso mi è arrivata la lettera di preavviso di sfratto. Senza problemi lascio il locale alla proprietari. Mi sembra assurdo che ad una persona onesta venga tolto il contatore dell’acqua, avendo pagato sempre tutto. La mia battaglia la porterò avanti per capire il perché di questa ingiustizia. Il 31 consegnerò le chiavi”.
Maurizio Castagnetta, però, non si ferma ed insieme alla sua famiglia è pronto a ripartire sempre dal suo quartiere, Borgo Vecchio. Da metà aprile infatti in via Quintino Sella aprirà il suo nuovo locale “Cafè Didraux”, nome scelto dalla figlia: “Sarà un locale più grande dove faremo thè freddo, granite, panini, piadine, un po’ di tutto, tranne la pasta. Da sportivo quale sono (istruttore di pugilato) preparerà ogni settimana delle diete per ogni singola persona, lo faremo attraverso un’app. Lanceremo questa nuova iniziativa, vediamo come andrà. Una residente mi ha trovato il nuovo locale, ha insistito perché io non me ne andassi da qui. La gente mi vuole bene“.