Brioscià, ko da Covid: per la gelateria passivo da 4mln, in 30 senza lavoro

Alla base della decisione, la penuria di avventori fatta registrare in tempo di pandemia con conseguenti mancati introiti.

L’esclusiva del nostro giornale, qualche giorno fa, ha evidenziato il dispiacere di tanti palermitani nell’apprendere della chiusura di Brioscià. Fu la stessa titolare ad augurarsi una pronta riapertura dei punti vendita di una delle gelaterie più in voga negli ultimi anni nel capoluogo siciliano. Oggi però, da un articolo apparso sul Giornale di Sicilia, si apprende che, a causa di un buco da 4 milioni di euro, la chiusura è praticamente imposta. Alla base della decisione, la penuria di avventori fatta registrare in tempo di pandemia con conseguenti mancati introiti.

I PUNTI VENDITA CHE NON RIAPRIRANO

Chiusi i due punti vendita di via Pipitone Federico e di via Mariano Stabile, in pieno centro, ma anche la Pasticceria Badalamenti di piazza Partanna Mondello riconducibile alla società Magi Srl, proprietaria delle gelaterie. Già da tempo i frequentatori abituali di Mondello avevano notato che quest’anno non aveva riaperto la gelateria stagionale proprio a ridosso della piazza di Mondello. Purtroppo, questa con le altre verrebbe da dire, con il tessuto economico cittadino sempre più stagnante, anche nel settore del food sul quale Palermo, prima dell’avvento del Covid, aveva tanto puntato per rialzare la china.

ll legale rappresentante ha aderito alla procedura – fanno sapere dalla difesa, sempre in base a quanto scrive il Giornale di Sicilia – tenuto conto che non era possibile sanare l’ammontare dell’esposizione”. Una situazione, però, aggiunge il legale della difesa,nella quale le cause del dissesto sono imputabili ad altro soggetto”.

POSSIBILE CODA IN SEDE PENALE

Il dissesto in questione è valutato i 4 milioni di euro. Un importo rilevante soprattutto a fronte di una attività di questa natura e genere. A quanto pare, in base alle notizie raccolte, la titolare della società dichiarata fallita aveva chiesto alcune perizie contabili che avevano portato a scoprire delle irregolarità a cui non si è potuto porre rimedio. Ed è possibile, anticipano ancora dalla difesa, che la vicenda abbia una coda in sede penale.