Dopo le forti piogge dei giorni scorsi, a Palermo è tornato sotto i riflettori un problema “storico” della città: le buche. Strade gruviera, con buche che col tempo, in alcuni casi, si sono trasformate in vere e proprie voragini. Dal centro alla periferia: da via Lincoln e corso dei Mille a viale Michelangelo e Cep; da via Franz Liszt a via Alcide De Gasperi. Ancora, da via del Vespro e zona Policlinico a Partanna Mondello. Sul tema è intervenuta la Rap, che si occupa solo di lavori di emergenza. “Da luglio 2020 la Rap non si occupa più di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi, ma solo di interventi puntuali di emergenza”, precisa la società.
La Rap da stamattina sta intervenendo per ricoprire le buche circoscritte in alcune zone. In particolare, via Messina Marina,via Pomara, via Galletti, via Francesco Crispi. Un’altra squadra contestualmente sta agendo su via Marinuzzi, Zona Policlinico, ossia via Del Vespro, via Durante e limitrofe.
Nella nota Rap sottolinea le difficoltà con cui opera: poche risorse umane ed economiche. “La gestione amministrativa di tali interventi è stata definita di recente attraverso un contratto integrativo a stralcio che fissa in 1.033 gli interventi da garantire ogni mese. Al momento Rap ha fatturato, ma non ancora incassato, circa un milione e mezzo di euro in relazione al secondo semestre del 2020; mentre non ha potuto ancora fatturare, in attesa delle verifiche rituali del Comune, ulteriori pari somma relativa ai 9 mesi del 2021”.
“Le risorse umane oggi disponibili sono pari a circa 20 operai, laddove gli operai originariamente preposti alla manutenzione strade sono confluiti nella raccolta e in minima parte anche nelle manutenzioni edili”. Lo precisa la società.
“A salvaguardia dell’incolumità pubblica la Rap ha già comunque abbondantemente superato il tetto previsto”. Lo spiega l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso. “Oggi, a causa delle copiose piogge, le richieste di pronto intervento e messa in sicurezza da parte degli organi istituzionali, vigili e protezione civile sono infatti dell’ordine di 1300 e più interventi mensili. Siamo consapevoli che l’avere superato il tetto di 1033 interventi/mese non ci darà titolo per avere riconosciuto l’eccedenza in termini monetari, ma con la sicurezza non si gioca – continua Caruso -. E la Rap nonostante abbia poche risorse cerca comunque quotidianamente di tamponare. Purtroppo, la penuria di risorse umane ha determinato un mancato incasso di trecentomila euro trimestre per prestazioni che non siamo riusciti ad eseguire”.