Non sarebbero di Mauro De Mauro, giornalista scomparso a Palermo il 16 settembre 1970, i resti del cadavere ritrovato in una grotta lavica sull’Etna. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla redazione di Catania Live, infatti, diversi aspetti non coinciderebbero con l’identificazione proposta a seguito della scoperta, risalente allo scorso 10 novembre.
A chiarire le circostanze del ritrovamento casuale è il brigadiere Nicola Leo, conduttore della cagnolina Halma. E’ stata proprio quest’ultima, durante un’esercitazione, a portare i finanzieri nella grotta in cui si trovavano i resti umani.
A quanto si apprende, l’uomo a cui quei resti appartengono sarebbe morto circa sette anni dopo la scomparsa di Mauro De Mauro. A meno che questi non sia stato tenuto in ostaggio per un così lungo tempo, pare difficile dunque che possa trattarsi di lui. Dalle prime ricostruzioni, inoltre, parrebbe emergere che l’uomo dell’Etna sia finito in quella grotta volontariamente e che abbia dei segni evidenti di fratture nella zona nasale del cranio. Sono naturalmente in corso le indagini del caso.
Per guardare l’intervista clicca qui.