La ricostruzione fornita dalla clinica Candela sulla morte di Candida Giammona e del figlio Leon afferma che la puerpera ha subìto la rottura dell’utero, specificando anche che questa è una rara complicanza. Sarebbe stata questa circostanza a causare una embolia, sia alla mamma che al bimbo, e quindi il collasso cardiocircolatorio. Per questo motivo i medici della casa di cura hanno proceduto al cesareo, ma Leon è nato in condizioni gravissime, mentre la mamma era in una situazione disperata. Per tentare di salvarli sono stati trasferiti in altre strutture, al Civico il bimbo e al Buccheri La Ferla la madre. Ma nonostante i tentativi di rianimazione, per entrambi non c’è stato più nulla da fare.
I familiari della signora Giammona, non sono d’accordo con questa ricostruzione e la contestano, avanzando forti dubbi sulla tempestività dei soccorsi prestati alla loro familiare durante il parto e nei momenti precedenti. Secondo l’avvocato Giuseppe Incardona che li assiste, la rottura dell’utero non è per nulla un evento imprevedibile, ed in ogni caso esiste un preciso protocollo medico per gestirlo. Dopo che i familiari hanno sporto denuncia alla polizia, la Procura ha aperto un’inchiesta, ed ha sequestrato le due salme, la placenta e le cartelle cliniche.
È notizia di queste ore che nell’inchiesta sulla morte di Candida e di suo figlio ci sono quattro medici della clinica Candela indagati. Si tratta dell’équipe che si trovava in sala operatoria quando la donna ha partorito con un cesareo d’urgenza e poi è stata operata all’utero. Sono i ginecologi Laura Carlino, Maria Genova, Salvatore Bevilacqua e il chirurgo Giovanni Spinnato. L’accusa è omicidio colposo. Le due dottoresse sono assistite dall’avvocato Sergio Monaco che è anche il legale della clinica Candela. Gli inquirenti fanno notare che la notifica degli avvisi è avvenuta in previsione dell’autopsia, fissata in questa settimana. Quindi un atto dovuto a garanzia degli indagati, per consentire ai medici di nominare i consulenti che parteciperanno all’esame.
Comunque altri nomi potrebbero aggiungersi alla lista degli indagati. Gli inquirenti infatti stanno individuando tutti coloro che nella clinica Candela hanno seguito Candida nella degenza e durante il parto. Sotto la lente d’ingrandimento anche l’intervento di rianimazione avvenuto all’ospedale Buccheri La Ferla, e tutto ciò che riguarda il piccolo Leon, venuto alla luce alla clinica Candela e morto poche ore dopo all’ospedale Civico.