Il palermitano Manfredi Rizza è medaglia d’argento nel K1 200. Sulle acque del Sea Forest Waterway l’azzurro cede soltanto all’ungherese Sandor Totka (35”035) e conquista il secondo posto (+0.045) davanti al britannico Liam Heath (+0.167). Con Rizza la canoa sprint italiana torna sul podio olimpico dopo 13 anni (Pechino 2008). Per l’Italia Team si tratta del 10° argento a Tokyo 2020.
“Ho tenuto duro, ma purtroppo c’era qualcuno più duro di me sono contento, ma ho un po’ di amaro in bocca per quei centesimi. Questo è lo sport e sulla nostra distanza tutto si gioca sul filo degli attimi. Posso dire di aver dato il cento per cento”. Queste le parole colme di commozione di Rizza, avviato a questo sport all’età di 9 anni da papà Gaetano, ex canottiere.
La grande conquista di gaetano Rizza ha richiesto una “programmazione quinquennale”, e a raccontarlo è lo stsso ingegnere di origini palermitane: “Quando ho chiuso la finale di Rio al sesto posto ho promesso a me stesso che avrei lavorato più duramente possibile per arrivarci. Aver raggiunto questo traguardo mi gratifica perché so che non sempre le cose vanno come si pensa. Sono fiero di me e delle persone che hanno lavorato con me”.