Cronaca di Palermo

I Carabinieri restituiscono un antico violino rubato al Conservatorio di Palermo

Nel corso di una cerimonia tenutasi oggi, 8 aprile 2022, alle ore 11:00, presso il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo, il prezioso violino “Giuseppe Rocca” del 1861, oggetto di furto alla fine degli anni Novanta, è stato restituito dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, Magg. Gianluigi MARMORA, al Direttore, Prof. Daniele FICOLA.

La restituzione si è svolta alla presenza di diverse Autorità, tra cui il Presidente del Conservatorio, Prof. Mario BARBAGALLO, il curatore della Sezione Strumenti Musicali del Rijksmuseum di Amsterdam, Prof. Giovanni Paolo DI STEFANO, e il Direttore dell’Istituto Superiore Musicale Pietro Mascagni di Livorno, Prof. Renato MEUCCI.

Il recupero e l’odierna riconsegna sono avvenuti grazie a una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, originata dalla denuncia di furto presentata nel 2012 dal direttore del Conservatorio di Palermo, di numerosi strumenti antichi, tra cui il violino “Giuseppe Rocca” del 1861, uno dei più importanti per il suo elevato valore storico-artistico ed economico, con una valutazione di 350.000 euro circa.

LE INDAGINI

Le lunghe indagini hanno permesso la ricostruzione parziale delle fasi successive al furto, cristallizzando una compravendita tra privati avvenuta nel 2007 in Germania. La conseguente rogatoria internazionale, avanzata con l’interessamento del Reparto Operativo TPC, non ha sortito esito positivo.

Nel 2020, però, l’attività investigativa ha portato gli effetti sperati, poiché – dopo ampia valutazione – si è proceduto al sequestro del prezioso strumento musicale, in occasione della temporanea permanenza nel capoluogo siciliano di una violinista che lo deteneva per fini professionali.

Nel 2022, dopo diverse controversie giudiziarie, ne è stata disposta la confisca e la restituzione al Conservatorio musicale di Palermo, a seguito degli accertamenti tecnici e degli approfondimenti effettuati da esperti internazionali del settore, i quali hanno confermato che si trattasse di quello oggetto di furto.

Il violino Giuseppe Rocca del 1861, insieme alla raccolta di tutti gli altri strumenti antichi di proprietà del Conservatorio citato, essendo uno strumento di proprietà dello Stato risalente al 1861, rientra tra i beni tutelati di cui agli artt. 10 e 12 del D. Lgs 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

È certamente uno degli strumenti musicali di maggiore valore in assoluto, presentando una pregevole tavola armonica in abete realizzata in un unico pezzo, con venatura progressivamente più stretta da sinistra verso destra e il fondo realizzato in un unico pezzo di acero, con una rilevante fiammatura orizzontale.

Lo strumento musicale riporta diverse etichette cartacee antiche, incollate alla superficie interna del fondo, con le iscrizioni «JOSEPH ROCCA fecit/Premiato di medaglia alle Esposizioni di Torino, Genova, Londra e Parigi/Taurini anno Domini 1861», «Violino Giuseppe Rocca riparato/in Palermo l’anno 1896 da A. Sgarbi [firma]», nonché il vecchio numero d’inventario: «R.C.M. n. 165».

LE DICHIARAZIONI

“La prima cosa importante che ho fatto, dopo il mio insediamento alla direzione nel 2012, è stato denunciare la sparizione di una nutrita serie di importanti strumenti storici di proprietà del Conservatorio”. Così il Prof. Daniele FICOLA, Direttore del Conservatorio .“Oggi il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo ha ritrovato una cospicua parte di questo patrimonio. In particolare, stamattina, ci è stato restituito il prezioso violino realizzato da Giuseppe Rocca. Si tratta di uno dei più grandi liutai italiani del XIX secolo, lo strumento più importante tra quelli trafugati”.

“Grazie all’Arma dei Carabinieri e, in particolare, al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo” afferma il Prof. Mario BARBAGALLO, Presidente del Conservatorio. “La loro brillante attività investigativa ci ha permesso di tornare in possesso di un patrimonio prezioso, che testimonia la storia importante del nostro Conservatorio. Organizzeremo un sistema di sicurezza per evitare che si possano nuovamente verificare episodi di questo genere”.

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Redazione PL