70 candeline da soffiare per il Carlo Verdone nazionale. Non è Alberto Sordi, ma nemmeno un attore qualunque. Carlo Verdone, con i suoi 70 anni e tanti altri di cinema, il suo contributo a questa arte lo ha dato.
Cresciuto in un mondo di macchiette che ha mostrato inizialmente in tv in “Non stop” per la regia di Enzo Trapani ha trasferito la sua capacità di dare voci e gesti a personaggi caratteristici, in seguito sul grande schermo. Gli anni ’80 e la prima metà dei ’90 sono stati i suoi anni migliori: dagli episodi di “Un sacco bello” e “Bianco, rosso e Verdone” in cui ritraeva vizi e virtù dell’italianità media a “Borotalco” dove quell’italiano semplice ed ingenuo provava a camuffarsi da sornione impostore.
Dall’orchestrale riunita dei “Compagni di scuola” che si confrontano con i sogni perduti a la vita vista con l’occhio clinico della dipendenza degli psicofarmaci di “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” , passando per le diverse facce di quell’unica che vale per tutte di “Viaggi di nozze”. Dal 1995 in poi un leggero appiattimento con temi ripetuti condensati ad un verve in parte scemata, tra i quali, comunque spiccano “Il mio miglior nemico” del 2006 e “Posti in piedi in Paradiso” girato nel 2012
Sullo sfondo rimane un’impronta di un accettabile valore, per un’Italia vista attraverso i vizi degli italiani che non hanno tempo con i suoi 70 anni sulle spalle e qualcosa ancora da dire e da svelare tra tutti i vizi che non tramontano mai.