Incontro a Palermo tra Matteo Salvini, commercianti e rappresentanti di categoria sul tema del caro bollette. Un argomento scottante che in questi giorni ha visto molteplici denunce da parte dei lavoratori, schiacciati da costi elevati che potrebbero portarli alla chiusura.
“Chiederemo una moratoria sul distacco di luce e gas, come era accaduto durante il Covid”, ha dichiarato il leader della Lega parlando con il proprietario di un bar a Baida. “Stamattina mi sono svegliato con i messaggi di qualche industriale bresciano ad alcune famiglie che non riescono a rateizzare le bollette, ma se non paghi staccano”.
Alla stampa viene consegnato un appello. “Mandiamo un appello a tutta la politica, da Letta a Conte passando per Di Maio e tutti gli altri, ad unirsi per trovare delle risorse per il caro energia . dice Salvini -. Ho presidi che mi dicono che non riescono a garantire i sei giorni di lezione. I sindaci non chiudono i bilanci. Se la politica vuole dar un bel segnale agli astenuti, questa settimana può approvare un decreto da 30 miliardi, come hanno fatto in Francia, in modo da garantire un tetto massimo agli aumenti. I soldi ci sono. Con questa scelta salviamo il lavoro. Altrimenti, saremo costretti a spenderne il triplo”.
Il contesto viene paragonato a quello dovuto al Covid. “Adesso, la situazione non vede gli ospedali pieni, ma rischia di vedere le piazze piene di disoccupati e negozi chiusi”, sottolinea Salvini.
Quello del caro bollette non è l’unico tema affrontato in Sicilia da Matteo Salvini. Sempre nel corso dell’incontro con gli imprenditori, si è affrontato anche l’argomento rifiuti. “In Sicilia servono 3-4 termovalorizzatori al più presto – ha ribadito il leader della Lega -. Ieri ho attraversato l’isola, Messina, Caltanissetta, Agrigento e Palermo e ho visto cumuli enormi di monnezza. Servono termovalorizzatori e i progetti sono stati già approvati”.
Poi il tema migranti. “C’è una ondata di immigrazione clandestina come mai negli ultimi anni. E non è sopportabile”, ha commentato Salvini. “I decreti di sicurezza possono essere rimessi in vigore adesso, parliamo di realtà, e costano zero. Sono già stati sperimentati e hanno funzionato. Non capisco perché occorre inventarsi robe che non si sono mai applicate”.
“C’è un ministro in carica – aggiunge – che è la Lamorgese. Li vuole applicare? No. Allora, fra un mese la Lamorgese, se gli italiani sceglieranno la Lega, non sarà più ministro. Quindi al primo Consiglio dei ministri io riporterò i decreti sicurezza che hanno già funzionato. E funzionavano anche su antimafia, antidroga, antiusura. Poi il Partito democratico, per ideologia, li ha cancellati”.