Caro carburante, si fermano le aziende di autotrasporto: “Sospensione inevitabile”
A causa del rincaro del carburante gli autotrasportatori interromperanno la loro attività con decorrenza imminente
Le aziende di autotrasporto annunciano la sospensione dei servizi a livello nazionale, a partire dal prossimo lunedì 14 marzo. La causa, definita “di forza maggiore”, è l’esponenziale aumento del costo del carburante. “Non si tratta di uno sciopero, né di una rivendicazione specifica– ha spiegato “Trasportounito” – ma di un’iniziativa che punta a coordinare le manifestazioni sullo
stato di estrema necessità del settore.”
“La sospensione dei servizi si è resa inevitabile, per tutelare le imprese ed impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti. Ovvero in addebiti per obblighi contrattuali, che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”. Così si legge in una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi.
FIARC CONFESERCENTI SICILIA: “ELIMINARE LE ACCISE SUL CARBURANTE”
“L’aumento del costo del carburante mette in grosse difficoltà i rappresentanti di commercio”. A denunciarlo in una nota è Alberto Palella, presidente regionale di Fairc Confesercenti. “Insieme alla preoccupazione per le sorti della popolazione ucraina c’è quella per gli effetti economici che la guerra sta già comportando qui da noi; non solo con il caro bollette ma con il costo del carburante da autotrazione in continua crescita. Nel giro di pochi mesi, e con un picco nell’ultima settimana, abbiamo subito un aumento del 30% – aggiunge –. E se è vero che questo è un problema per ogni cittadino, per chi, come noi, deve macinare chilometri in auto per lavorare, diventa drammatico perché riduce notevolmente i margini di guadagno”.
Sull’isola i rappresentanti di commercio sono oltre 10mila e in questi giorni in ogni provincia si sono svolte riunioni per analizzare la situazione. “Come sigla di categoria – dice Palella – ci stiamo mobilitando in tutte le regioni per fare arrivare al Governo nazionale una richiesta chiara e precisa: eliminare le accise sui carburanti per autotrazione. Non vogliamo ristori ma chiediamo di essere messi nelle condizioni di poter lavorare. I due anni passati sono stati estremamente difficili a causa della pandemia, questa nuova situazione di crisi rischia di metterci in serie difficoltà”.
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