Russia e Ucraina si incontrano in Turchia: gli argomenti in discussione

In programma oggi in Turchia il primo vero confronto diretto fra Russia ed Ucraina. Il premier turco Erdogan, è riuscito a porsi come mediatore tra Mosca e Kiev

Potrebbe arrivare oggi da Antalya, località costiera della Turchia, la svolta per sbloccare la difficile situazione tra Russia e Ucraina. In virtù dei legami economici, strategici ed energetici che legano la Turchia alla Russia, il premier turco Erdogan, è riuscito a porsi come mediatore tra Mosca e Kiev con un’iniziativa diplomatica autonoma da Nato ed Ue. Si incontreranno i ministri degli Esteri di Mosca e Kiev, Sergej Lavrov e Dimitri Kuleba. Al momento questo è il riavvicinamento più significativo tra le parti coinvolte nel conflitto.

L’incontro è stato organizzato dal ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. La Turchia, pur avendo condannato senza mezzi termini l’attacco russo, che ha definito ‘inaccettabile’, ha anche detto no alle sanzioni economiche nei confronti di Mosca. E, inoltre, non ha chiuso lo spazio aereo. Una scelta che ha consentito di limitare l’impatto sull’economia turca permettendo, ed a Erdogan di rimanere una delle poche voci che Putin si è mostrato disposto ad ascoltare.

CONFRONTO DIRETTO

L’incontro di oggi fra Russia e Ucraina si svolgerà con una modalità diversa dai tre precedenti appuntamenti. I due ministri degli Esteri Sergei Lavrov in rappresentanza del Cremlino e Dmytro Kuleba per la controparte ucraina, si siederanno al tavolo di Mevlut Cavusoglu, capo della diplomazia turca. C’è da dire che i due Paesi arrivano ad Antalya, la città in cui si terrà il confronto, con due pensieri completamente opposti. Il confronto di oggi in Russia è considerato «cruciale». La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che l’idea di Mosca non è quella di «rovesciare il governo di Kiev».

Invece, dall’altra parte, l’Ucraina non nutre molta fiducia nella diplomazia, dopo i tre quasi infruttuosi colloqui portati avanti dalle rispettive delegazioni diplomatiche. Il ministro Dmytro Kuleba ha dichiarato: «Dico francamente che le mie aspettative sono basse. Siamo interessati a un cessate il fuoco, a liberare i nostri territori e il terzo punto è risolvere tutte le questioni umanitarie». Ha anche detto di volersi presentare «in buona fede, non con una prospettiva propagandistica», ma ha lasciato trasparire pessimismo riguardo all’effettiva utilità dell’incontro.

GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE PER UNA POSSIBILE SOLUZIONE

In pratica al centro del contendere c’è la neutralità militare ucraina. Più importante ancora della questione territoriale che ha acceso conflitto. In questa prospettiva, l’attuale presidente Zelensky potrebbe conservare il proprio ruolo, ma in cambio l’Ucraina si dovrebbe impegnare ad adottare la “neutralità perpetua”, modificando la Costituzione che dal 2019 prevede invece un progressivo avvicinamento all’Occidente ed al Patto Atlantico. Nei giorni scorsi si era parlato di un modello finlandese, ma invece, per la soluzione di questa tragica situazione, pare potrebbe essere più accettabile il modello dell’Austria. Che è quello su cui punta Putin.

Perché la Finlandia dopo il Trattato con l’URSS del 1948, è sempre stata neutrale rispetto ai due blocchi. Ma senza vincoli, ossia con la possibilità di scegliere, di aderire all’Alleanza Atlantica in caso di necessità. Mentre la neutralità austriaca è sancita dalla costituzione, così come i russi vorrebbero per l’Ucraina. Potrebbe essere questo il punto di partenza nel colloquio tra il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov e quello ucraino, Dmytro Kuleba, fissato per oggi, ad Antalya, in Turchia.

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