Caro energia, gli aumenti colpiscono anche le aziende vitivinicole siciliane
A causa del caro energia, Assovini Sicilia lancia un appello affinché la politica nazionale possa trovare soluzioni concrete a sostegno del settore vitivinicolo, gioca un ruolo strategico per l’economia. Le previsioni di qualità della vendemmia 2022 fanno sperare su un buon posizionamento dei vini siciliani sul mercato.
IL CARO ENERGIA E IL MONDO DEL VINO
La produttività delle aziende vitivinicole siciliane è a rischio a causa dell’aumento dei costi dell’energia. Ma non solo. Infatti, il mondo del vino sta subendo anche i rincari sui costi delle materie prime, come il vetro e i packaging, e la difficoltà a rempererire molti accessori.
“Si prospettano tempi difficili per le nostre aziende a causa del caro bollette che rischia di vanificare non solo il recupero post Covid che ha ravvivato i primi mesi dell’anno, ma anche di mettere in discussione la stessa continuità di molte aziende” – commenta il presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la Gatinais.
“Il risparmio energetico e i tagli ai consumi elettrici possono rappresentare una risposta non sempre praticabile a livello aziendale. Quello che conta è trovare soluzioni tampone per il breve periodo e percorrere con la massima determinazione la strada della transizione ecologica per il medio-lungo termine”- continua de la Gatinais.
L’AUMENTO DEI COSTI DELLE MATERIE
Assovini Sicilia si fa portavoce delle difficoltà delle aziende associate che riscontrano un aumento dei costi dei beni e dei materiali di consumo come tappi di sughero, cartoni di imballaggio, gabbiette per i tappi degli spumanti, etichette, macchinari, costi di trasporto e logistica.
“I rincari delle bollette del gas e dell’energia elettrica, anche di cinque volte rispetto alla situazione pre-crisi, sono ingiustificati e generati, molto probabilmente, dalla forte speculazione di molte aziende energetiche, che acquistano, distribuiscono e vendono il gas in Italia – continua il presidente di Assovini Sicilia. “Forse la tassazione sugli extra profitti delle compagnie attive in tale comparto potrebbe essere una soluzione immediata per trovare coperture finanziarie alle manovre di sostegno alle imprese. Se oggi ci fosse una azienda statale di produzione di energia, un intervento dello Stato nel calmierare i prezzi di vendita dell’energia ci sarebbero soluzioni più incisive. Dovremmo riflettere sull’eccessiva liberalizzazione del mercato energetico e dei meccanismi di formazioni dei prezzi dell’energia – vedi il sistema dei prezzi agganciato alle quotazioni della borsa di Amsterdam.Spero che l’Unione europea riesca ad influenzare il mercato di contrattazione e di acquisto del gas e i prezzi di vendita dell’energia elettrica.
LA RICHIESTA ALLA POLITICA CONTRO IL CARO ENERGIA
“Bisogna che la politica – in particolare quelle italiana ed europea – si occupi di attuare un piano energetico efficace ed efficiente e una produzione energetica nazionale sostenibile. Mi sembrano molto poco “green” le soluzioni che puntano a riaprire le centrali a carbone e l’utilizzo di gas liquefatto proveniente dagli USA, estratto con metodi devastanti per l’ambiente e dai costi improponibili, rigassificatori compresi”- continua de la Gatinais.
“Se da un lato, gli aumenti dei costi di produzione delle nostre aziende rischiano di portare ad incrementi di listino in un periodo di incertezza dei consumi, dall’altro, la qualità della vendemmia 2022 si presenta ottima e questo ci fa ben sperare sul posizionamento dei nostri vini sul mercato” conclude de la Gatinais.