Caso Denise, giornalisti denunciati per violenza privata da 10 persone

Tra coloro che hanno presentato l’esposto anche colui che qualche giorno fa ha aggredito un inviato Rai

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La piccola Denise Pipitone

Dieci persone di Mazara del Vallo hanno presentato una denuncia a carico dei giornalisti per violenza privata. L’esposto, presentato ai Carabinieri e alla Procura di Marsala, parte da familiari o amici di soggetti coinvolti a vario titolo nelle indagini sulla sparizione della piccola Denise Pipitone. Tra questi anche parenti di Anna Corona, nonché il responsabile dell’aggressione all’inviato di “Ore 14”, avvenuta pochi giorni fa; secondo quanto riporta l’esposto l’uomo avrebbe subito minacce da parte della stampa locale e sul profilo facebook di Piera Maggio in seguito all’episodio.

Da circa due mesi la città di Mazara Del vallo è invasa da giornalisti di ogni testata – Si legge nella nota degli avvocati Antonina Martinciglio e Tiziana Gabriele – a seguito della riapertura delle indagini. Suonano ripetutamente i campanelli delle nostre abitazioni private soltanto perché abbiamo rapporti di parentela o conoscenza con i soggetti coinvolti. Se in possesso dei nostri numeri di telefono ci chiamano incessantemente per avere una dichiarazione, invitandoci a collaborare per la ricerca della bambina, e se ci rifiutiamo ci dicono che il nostro è un atteggiamento omertoso di persone che hanno qualcosa da nascondere.

“QUALCUNO HA SMESSO DI ANDARE A LAVORARE”

A seguito di tali comportamenti – procede l’esposto – abbiamo modificato le nostre abitudini di vita. Non possiamo più uscire liberamente dalle nostre case o recarci a lavoro senza timore di essere seguiti. Alcuni di noi hanno anche smesso di andare a lavorare temendo la presenza di giornalisti sul posto di lavoro.

I giornalisti stazionano per lungo tempo all’ingresso delle nostre abitazioni in attesa che qualcuno esca di casa o ne faccia rientro per intervistarci e riprenderci con video/audio anche contro la nostra volontà, facendoci domande insistenti sulla vicenda. Inoltre – conclude la denuncia – si recano per la città a chiedere notizie su dove poterci trovare o incontrare e ciò ci mette in grave disagio anche nei confronti dei nostri conoscenti.