Politica

Caso Open Arms, Procura chiede rinvio a giudizio per Salvini

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del leader della Lega Matteo Salvini relativamente alle vicende legate al caso Open Arms. Le accuse nei suoi confronti sono di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Durante l’udienza preliminare di stamane a Palermo presieduta da Lorenzo Iannelli, i pm hanno potuto esporre i loro pareri riguardo la situazione.

“Il mio mandato è stato caratterizzato da risultati in termini di vite umane salvate e di diminuzione del numero di sbarchi”, ha detto Salvini con dichiarazioni spontanee. “L’Italia non si è mai sottratta, né in questo caso né in nessun altro, al dovere di prestare tutta l’assistenza che era necessaria alle persone che ne avevano bisogno. Ogni volta che c’è stata la segnalazione di una necessità sanitaria, l’Italia ha fatto tutto ciò che era necessario per garantire cure e assistenza“.

LE PAROLE DI MATTEO SALVINI POST UDIENZA

Riprese e Montaggio di Giuseppe Alberto Martorana

Intervenuto in conferenza stampa, il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato gli ultimi sviluppi delle udienze preliminari.

La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio e il processo contro di me per sequestro di persona, 15 anni di carcere la pena prevista. Preoccupato? Proprio no. Sono orgoglioso di aver lavorato per proteggere il mio Paese rispettando la legge, svegliando l’Europa e salvando vite. Se questo deve provocarmi problemi e sofferenze, me ne faccio carico con gioia. Male non fare, paura non avere“.

Non mancano gli attacchi sul fronte politico, in particolare al nuovo segretario del PD Enrico Letta.

“Io lavoro benissimo con Draghi. Non ci conoscevamo, stiamo maturando una conoscenza telefonica quotidiana. Anche ieri abbiamo trovato una soluzione positiva“.

“Letta per ricordarsi di esistere deve inventarne una al giorno, non mi risultano scontri in Consiglio dei Ministri“, ha aggiunto commentando le parole del segretario del Pd. “Ieri siamo riusciti a inserire un fondo per disabili che non era previsto e questo lo abbiamo fatto ragionando con Draghi “.

La pace fiscale rimane un obiettivo per la Lega e per 20 milioni di italiani sulla cui testa incombono cartelle esattoriali di anni fa. Andare a fare giustizia su questo ‘macigno’ è obiettivo comune. Nel testo uscito ieri il Governo si impegna a definire una strategia nuova per la riscossione fiscale. Come primo decreto, se è un punto di partenza sono molto soddisfatto“.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

Un processo iniziato alle 10.30 e che ha visto diverse sospensioni durante il suo corso. Tra le novità del dibattimento la costituzione, come parte civile, del sindaco di Barcellona e della ONG “Emergency”. Fra di esse, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

La Bongiorno, a quanto pare, sembra aver chiesto di acquisire ulteriori documenti: proposta in parte respinta. Dal lato dell’accusa i pm hanno reiterato la richiesta di rinvio a giudizio. Durante il,dibattimento, durante il quale Salvini è rimasto sempre seduto e non è mai uscito dall’aula, sono state ascoltate buona parte delle 23 parti civili.

Sarà comunque prevista un ulteriore udienza preliminare il prossimo 17 aprile, dove verrà dato spazio alla difesa, rappresentata da Giulia Bongiorno.

LA POLEMICA DELLA LEGA SU ORLANDO

Nella foto, da sx a dx, Matteo Salvini e Igor Gelarda

Proprio sulla costituzione come parte civile del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, è intervenuto in maniera molto polemica il capogruppo della Lega Igor Gelarda.

“Il tribunale ha ammesso il comune di Palermo tra le parti civili nel processo Open Arms che vede imputato Salvini. Come mai, però, l’amministrazione Orlando non si è mai costituito in quello che è stato il più importante processo contro la mafia degli ultimi anni?”.

“Per il processo Cupola 2.0, infatti, quando gli inquirenti hanno evitato che si ricostituisse la commissione provinciale di Cosa nostra, il Comune non risulta tra le parti civili. Non ha mai fatto richiesta di essere inserito tra gli enti danneggiati”.

“Diversamente da come hanno fatto altri comuni della provincia di Palermo . Eppure si è trattato di un processo importantissimo, il cui primo grado dello stralcio abbreviato si è chiuso con 46 condanne , 435 anni complessivi di carcere – continua Gelarda -. Certamente non può che lasciare perplessi il fatto che per un grave processo di mafia il comune non abbia sentito la necessità di ribadire che Palermo è città dei diritti, per un processo controverso e anomalo, come quello contro l’allora ministro Salvini, invece il Sindaco Orlando si è subito attivato. Crediamo che Orlando debba chiarire, e che lo debba fare proprio oggi che il comune è stato ammesso parte civile, delle immediate spiegazioni ai palermitani”.

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