Catania risponde a Guerriero: “Non è serio che chi governa la città attacchi l’Amministrazione Comunale”

Prosegue la polemica tra l’assessore alla mobilità della città di Palermo e il responsabile Enti Locali del Pd in Sicilia. L’ultima replica di Giusto Catania

giusto catania

Prosegue il botta e risposta tra l’assessore alla mobilità della città di Palermo Giusto Catania e Marco Guerriero, responsabile Enti Locali del Pd in Sicilia. Nel centrosinistra e a destra hanno paura di governare e usano la città come merce di scambio: noi non ci stiamo, il modello Draghi qui ha già fallito”, aveva dichiarato Catania. A queste parole Guerriero aveva risposto indicando come unico fallimento quello del Comune di Palermo ed invitando l’assessore ad ammettere i propri errori.

Qualcuno può spiegare al responsabile Enti Locali del Pd Sicilia che a Palermo il sindaco Orlando e sette assessori sono iscritti al PD? – La controreplica di Catania arrivata attraverso un tweet -. C’è qualche problema di serietà se chi governa la città attacca l’amministrazione comunale, addirittura chiedendo discontinuità per il futuro.

Il tweet di risposta di Giusto Catania a Marco Guerriero

IL BOTTA E RISPOSTA CATANIA-GUERRIERO

C’è in corso un dibattito – aveva dichiarato l’assessore Catania– che secondo me nasce dalla paura di vincere le elezioni e di governare Palermo. C’è la consapevolezza che governare una città come la nostra, in questo momento, è difficilissimo e quindi l’asse si sposta su un altro livello, non sul governo della città ma su come costruire lo scambio fra la Regione e il Comune, con Palermo che fa da tappa intermedia. Un ragionamento che rifiuto ma che sta facendo, oltre alla destra, anche un pezzo del centrosinistra. E non uso il termine sinistra perché parlo del Pd”.

Leggo che l’assessore comunale di Palermo Giusto Catania ha definito ‘un fallimento’ il modello Draghi. L’unico fallimento di cui Catania dovrebbe parlare è quello del Comune di Palermo, che proprio il Governo Draghi ha evitato – aveva risposto Guerriero -. Piuttosto che criticare chi, con senso di responsabilità, ha salvato la città, Catania riconosca i suoi di errori e faccia di tutto per agevolare quella discontinuità di cui Palermo ha bisogno”.