CdA dell’ESA, il mondo cooperativo siciliano contro il governo regionale

Secondo Confcooperative, Legacoop, Unci e Un.I.Coop. Sicilia, la nomina di un nuovo componente sarebbe avvenuta “con un provvedimento unilaterale e non condiviso”

L'Ente Sviluppo Agricolo

Il mondo cooperativo siciliano ai ferri corti con il governo regionale.
La ragione, l’ultima in ordine di tempo, è una nomina nel consiglio di amministrazione dell’Ente Sviluppo Agricolo.
Nello specifico, si tratta di Vincenza Viola , esponente della cooperazione.
Secondo Confcooperative, Legacoop, Unci e Un.I.Coop. Sicilia, sarebbe stata nominata “con un provvedimento unilaterale e non condiviso”.
Un comportamento che le associazioni stigmatizzano e definiscono “inaccettabile”.

INIZIATIVE LEGALI ALL’ORIZZONTE

Secondo le associazioni, l’atteggiamento dell’esecutivo Musumeci manifesterebbe la precisa volontà di non tenere in conto il criterio della rappresentatività nel mondo cooperativo.
Un modus operandi che, a detta di Confcooperative, Legacoop, Unci e Un.I.Coop. Sicilia, sarebbe addirittura abituale.
“Il governo regionale siciliano – si legge in una nota congiunta – continua a offendere e violare il principio della rappresentanza”.
“Non è infatti la prima volta che una decisione, teoricamente in nome del movimento cooperativo – precisano le associazioni – viene adottata scientificamente con un criterio soggettivo e  di mancata condivisione“.
Le organizzazioni preannunciano iniziative legali.
“Un atto gravissimo – avvertono- del quale chiederemo l’immediata sospensione”.

LE ACCUSE AL GOVERNO REGIONALE 

“Non è pensabile – si legge ancora nella nota – continuare a marginalizzare i rapporti tra un’istituzione come la Regione Siciliana e le associazioni che rappresentano l’importantissimo settore delle cooperative”.
“Tutto ciò rappresenta, purtroppo – affermano i rappresentanti delle associazioni cooperativistiche – un’involuzione della politica”.
“Quest’ultima  – concludono – dovrebbe invece essere l’apice di un comune sentire e non di protagonismi personali, che danneggiano da fin troppo tempo la nostra terra e la portano indietro nel tempo a riti e usanze di antica memoria”.