ESA, critiche su una nomina nel CDA da UNICOOP e UNCI Sicilia

Le due organizzazioni stigmatizzano il comportamento della Giunta Musumeci e preannunciano azioni legali

L'Ente Sviluppo Agricolo

L’ESA, ovvero l’Ente Sviluppo Agricolo, nel “mirino” di UNICOOP e UNCI Sicilia.
Le due organizzazioni intervengono con una nota congiunta sulla nomina, da parte della Giunta Musumeci, del rappresentante del movimento cooperativo, in seno al Consiglio di Amministrazione.
Nomina effettuata lo scorso 29 settembre su indicazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla.
I rispettivi presidenti regionali preannunciano l’impugnativa del provvedimento e la richiesta di un intervento delle forze politiche all’Assemblea Regionale Siciliana.

Felice Coppolino e Pasquale Amico, rispettivamente presidente di UNICOOP e UNCI Sicilia
Felice Coppolino e Pasquale Amico, rispettivamente presidente di UNICOOP e UNCI Sicilia

LE CRITICHE DI FELICE COPPOLINO

“Questo governo – accusa Felice Coppolino, presidente di UNICOOP Sicilia – non tiene conto delle procedure da adottare per l’indicazione dei rappresentanti datoriali negli enti intermedi”.
“Tutto ciò è grave – accusa – ed è ancor più grave che la burocrazia regionale abbia avallato questo obbrobrio di nomina che ignora il grado di rappresentatività a livello regionale, previsto da un’apposita legge, anch’essa regionale”.
“Non è bastata – continua- l’onta dei trentuno progetti bocciati dall’Unione Europea”.
“Si persegue negli errori offendendo una parte considerevole del movimento cooperativo – spiega – costituito da UNCI ed UNICOOP“.
“Chiederemo l’intervento degli organi di controllo sugli atti emessi dal governo regionale – conclude il presidente – e delle forze politiche presenti all’ARS.”

L’ INTERVENTO DI PASQUALE AMICO

“La nomina -dichiara – il presidente di UNCI Sicilia Pasquale Amico – è stata effettuata senza tenere conto delle indicazioni delle associazioni del movimento cooperativo”.
” E, cosa ancor più grave – aggiunge – senza alcuna comunicazione ricevuta in tal senso”.
“Una mancanza – sottolinea – che denota una cattiva conoscenza della normativa in materia di nomine sulle rappresentanze delle categorie datoriali”.
Impugneremo il Decreto”, assicura il presidente.