Centri per l’impiego, è corsa al posto fisso: maxiconcorso in 3 parti
Questo concorso si configurerà come il più grande mai bandito alla Regione Siciliana: attese oltre centomila domande.
Una boccata d’ossigeno, importante se non decisiva, in uno dei periodi storici più drammatici per la Sicilia dal punto di vista economico. Tra fine anno e la primavera del 2022, è infatti prevista l’assegnazione di 1.135 posti di lavoro presso i Centri per l’impiego. Una notizia che fa clamore, innanzitutto perchè, a distanza di tanto tempo, permetterà a tanti aspiranti di coronare il sogno del posto fisso. Un vero maxiconcorso che verrà diviso in tre tronconi con procedure diverse fra loro. Dopo l’addio al Formez, l’assistenza tecnica verrà affidata a un raggruppamento di imprese chiamato Scp Cloud. In tal modo, in Sicilia la corsa al posto fisso nei Centri per l’impiego dovrebbe ricevere l’accelerazione decisiva.
SCAVONE: “SARA’ UNA SELEZIONE VELOCE”
«Abbiamo deciso che la parte di concorso che assegna i posti di livello più alto, i 537 di categoria D, scatti subito in modo da arrivare al traguardo entro fine anno. Sarà una selezione veloce perché è prevista solo una preselezione per titoli e una prova scritta». Così l’assessore al Lavoro, Antonio Scavone. Che si dice certo che questa sia la svolta dopo i ritardi maturati nell’ultimo anno. Anche a causa del cambio delle regole sui concorsi deciso da Brunetta alla vigilia dell’estate. Fra i titoli Scavone include ovviamente la laurea (obbligatoria) ma anche le esperienze nel settore. Il bando deve svelare a questo punto solo le lauree e quindi i profili che avranno i punteggi più in alti.
BANDO ENTRO FINE SETTEMBRE
Il bando che l’assessorato alla Funzione Pubblica guidato da Marco Zambuto sta mettendo a punto e che uscirà entro fine settembre prevede tre selezioni. La seconda mette in palio 487 posti per diplomati in categoria C. E sarà una selezione più lunga perché i candidati svolgeranno una prova scritta e una orale senza preselezione. Infine, il bando del maxiconcorso dovrebbe prevedere – precisa Scavone – anche 111 posti a tempo determinato.
ECCO I MOTIVI DEL RINVIO
Atteso per il 2020, il bando ha dovuto fare conti non soltanto con la pandemia. Uno dei motivi dell’ulteriore rinvio è stato infatti lo stop impresso da Musumeci alle convenzioni con il Formez, l’ente nazionale che avrebbe dovuto garantire l’assistenza tecnica. Questo concorso si configurerà come il più grande mai bandito alla Regione e sono attese oltre centomila domande. Da qui l’esigenza di affidarsi a società esterne che curano l’informatizzazione.
CONVENZIONE CON CONSIP
Scartato il Formez, la giunta ha deciso di sfruttare la convenzione che la Consip ha già stipulato con la Scp Cloud: un raggruppamento di imprese che include Telecom Italia, Enterprise Service Italia, Poste Italiane e Postel. È una strada che è stata percorsa anche dalla Campania.
MAXICONCORSO ANCHE NEL RESTO D’ITALIA
Il maxiconcorso che si svolgerà in Sicilia è infatti uno dei tanti che lo Stato finanzia in ogni regione italiane per potenziare i Centri per l’impiego e dare avvio alla fase di restyling del reddito di cittadinanza. Scavone ha ricordato nella relazione inviata alla giunta martedì che la «Sicilia deve farsi trovare pronta per l’attuazione del programma nazionale Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) finalizzato ad incentivare l’inserimento nel mondo del lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza. dei disoccupati che incassano la Naspi e dei lavoratori in cassa integrazione in transizione». I neo assunti andranno a lavorare nei 64 Cenrti per l’impiego siciliani, per i quali è prevista anche una ristrutturazione e il potenziamento della dotazione informatica. Scavone starebbe anche provando ad aprire nuove sedi nelle città più grandi.
UN PIANO CHE VA A RILENTO
Il piano nazionale, varato nel 2019 prima della pandemia, prevedeva che a questa data in tutta Italia fossero già stati assunti 11.600 nuovi funzionari nei 552 centri per l’impiego. Ma appena 992 sono state le assunzioni finora e ci sono 10 Regioni, fra cui la Sicilia, in cui il maxiconcorso non è mai iniziato e non è stato neppure pubblicato il bando. In questa situazione si trovano anche Piemonte, Lombardia, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Abruzzo.