Marta Fascina è la donna che Silvio Berlusconi chiamava “moglie” in pubblico, ma in effetti i due non si sono mai sposati. Dopo la morte dell’ex Cavaliere, la Fascina si è rinchiusa nel suo dolore, nonostante gli spifferi sul testamento l’abbiano indicata come beneficiaria di un lascito pari a 100-120 milioni di euro e due ville.
Ma di lei poco si sa poco sulle sue intenzioni future. C’è già chi le ha ritagliato addosso il ruolo di ambasciatrice di Mediaset presso il governo Meloni, per conto di Marina Berlusconi, che dovrebbe ereditare il ruolo del padre.
Ma chi è davvero Marta Fascina? Oggi Repubblica ne ha parlato ampiamente. Ha tracciato un ampio ritratto dell’ultima donna di Berlusconi. Il titolo che campeggia in prima pagina è emblematico: “Le due vite di Marta Fascina, la regina muta di Arcore”. Il quotidiano parte dal 9 gennaio 1990, quando la compagna di Silvio nasce a Melito San Salvo. Il padre, Orazio, all’epoca fa l’assicuratore. Successivamente diventerà cancelliere al tribunale di Salerno. Sua madre, Angela Della Morte, è insegnante e ha origini campane. Poi il padre vince un concorso di cancelliere e la famiglia si trasferisce a Napoli. Al liceo diventa amica di Tullio Ferrante, figlio di una collega della madre, che tanti anni dopo diventerà sottosegretario del governo Meloni. I maligni dicono «in quota-Fascina». Da studenti andavano entrambi ad ascoltare il Cavaliere. E lui ha preso la tessera di Forza Italia a 15 anni.
Marta Fascina e l’eredità di Berlusconi, 100 milioni di euro e due ville oltre Arcore
All’epoca Marta Fascina è di poche parole, tanto che la soprannominano “muta”. Dopo il diploma va a Roma per studiare Scienze della Comunicazione. Nell’ottobre 2011 una foto la ritrae a fianco di Giacomo Urtis, chirurgo delle star e Stefano Ricucci, il “furbetto del quartierino” delle scalate bancarie. In quel periodo Marta scrive lettere a Berlusconi. Finché non riesce ad accedere a Palazzo Grazioli. Pare per merito di Lele Mora, che Marta ha conosciuto a una festa.
L’anno chiave però è il 2013, Marta ha 23 anni e comincia a frequentare le “cene eleganti”. Nel libro mastro delle ospiti di Silvio c’è anche il suo nome. Arriva la prima candidatura a Portici ma ottiene solo 58 preferenze. Il 30 luglio 2013 sul suo conto corrente arriva un primo bonifico di 12.500 euro con la classica causale “erogazione liberale”. Il mittente è Berlusconi. Poi di bonifici ce ne sono stati altri: 7 mila euro nel 2014 e 5 mila nel 2016.
Marta Fascina fa anche il suo esordio a villa San Martino insieme alle altre ‘campane, e quindi anche con Francesca Pascale, la donna che è stata a fianco di Silvio prima di lei. Fra le due ci sono evidenti differenze. Lei, la Fascina, era cortese, affabile, quasi geisha, esattamente ciò che faceva impazzire Silvio. La Pascale, invece, aveva imposto subito il suo carattere. Per esempio, quando il presidente ripeteva le sue note barzellette a sfondo sessuale, si arrabbiava. “Basta!” gli urlava, “Non fai ridere nessuno”. Un rimprovero che Marta non avrebbe mai pronunciato. Anche perché parlava poco. Passano gli anni, e nel 2018 arriva la candidatura con Forza Italia alla Camera, in collegio sicuro a spese di Nunzia De Girolamo. Che non la prese benissimo.
Nel frattempo Berlusconi scarica Francesca Pascale e nel 2020 uno scoop su Diva e Donna annuncia che Marta Fascina è la nuova fidanzata del fondatore di Forza Italia. Il resto è storia recente: il non-matrimonio del 21 marzo 2022, e la sua influenza politica che cresce. Quando vengono nominati i responsabili territoriali del partito, al sud spunta Ferrante e a nord Alessandro Sorte, a lei vicinissimo. Poi il ricovero di Berlusconi, la sua morte e l’affermazione di Antonio Tajani che ha detto: «Marta non ha bisogno di alcun ruolo formale». Oltre la possibile sorpresa in arrivo lunedì 26 giugno, quando si aprirà il testamento.
Foto Repubblica