Cultura

Chiesa Madre di Ciminna, restauro per la tribuna della famiglia Li Volsi

Consolidamento e messa in sicurezza degli stucchi in corso nella Chiesa Madre di Ciminna, dove hanno preso il via i lavori per il restauro della tribuna.
Gli interventi riguarderanno anche anche la revisione complessiva dell’apparato plastico, deteriorato dalle infiltrazioni.
A comunicarlo è l’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, che ha finanziato il progetto per un importo di circa settantasettemila euro.
La tribuna in stucco della Chiesa Madre del piccolo borgo in provincia di Palermo è un’opera realizzata nel XVII secolo.
Un vero e proprio capolavoro della lavorazione plastica di derivazione tardo manierista realizzato dai maestri della bottega Li Volsi di Tusa, in provincia di Messina.
Fu proprio attraverso l’opera, che la famiglia di stuccatori manifestò di avere raccolto l’eredità dei Ferraro da Giuliana, anticipando la fulgida stagione del Barocco.

L’IMPEGNO DELLA SOPRINTENDENZA DEI BENI CULTURALI DI PALERMO

Per ogni fase dell’intervento, si prevede la raccolta di una documentazione tecnica.
Ciò permetterà di fornire informazioni dettagliate sulle condizioni dell’opera.
E programmare così le azioni di restauro e la scelta dei materiali più opportune.
Ad accertare, nei mesi scorsi, la necessità di salvaguardare il manufatto, è stata la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo.
In primis, per eliminare i rischi legati all’incolumità pubblica determinati dal distacco di parti, anche di grosse dimensioni.
E, non meno importante, per garantire l’integrità del complesso scultoreo, fortemente compromessa dall’attività distruttiva dell’umidità.
La Soprintendenza – che cura il progetto e segue il cantiere – ha riconosciuto l’inderogabilità di effettuare opere, con l’aggravante della difficoltà di raggiungere le parti ammalorate.
L’obiettivo è completare il restauro entro la prossima estate, in modo da restituire alla comunità la tribuna.

La Chiesa Madre ospitò alcune scene de “Il Gattopardo”, all’inizio degli anni sessanta

CIMINNA, UN BORGO “CINEMATOGRAFICO”

Nella Chiesa Madre, intitolata a Santa Maria Maddalena, fu girata la scena del matrimonio tra Angelica e Tancredi ne “Il Gattopardo”, capolavoro indiscusso del regista Luchino Visconti tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
La celeberrima scena del “Te Deum” eternò gli scranni del coro ligneo.
Ciminna fu scelta come set della residenza estiva dei Salina e divenne Donnafugata, la località di fantasia dell’opera letteraria, ospitando buona parte delle riprese esterne.
La pellicola nel 1963 ricevette a Cannes la Palma come migliore film.
L’onorevole Vittorio Sgarbi ha definito gli stucchi della Chiesa principale “una delle cose più belle di Sicilia”.
Nel corso di una visita di qualche anno fa, il critico d’arte è rimasto ammaliato anche dalla Chiesa di San Domenico e dalle catacombe che ospitano defunti dal 1860.

Published by
Marianna La Barbera