Ciminna, arte contemporanea in mostra al Polo Museale
“BellezzArtEstetica”, questo il titolo della biennale, rimarrà fruibile fino al prossimo 8 gennaio. Protagoniste le opere di quaranta artisti
Arte pittorica protagonista a Ciminna, Comune della Città Metropolitana di Palermo sempre più impegnato a ospitare eventi culturali di pregio negli spazi dell’attuale Polo Museale.
Proprio nei locali dell’ex Ospedale di Santo Spirito, al civico 3 di corso Umberto I, è in corso la rassegna biennale “BellezzArtEstetica” a cura di Vito Mauro.
Un evento corale di arte contemporanea fruibile fino al prossimo 8 gennaio, con ingresso libero: in mostra, le opere di quaranta artisti, in prevalenza pittura su tela.
L’OMAGGIO A FRANCO MONTEMAGGIORE
La quarta edizione della rassegna si svolge all’insegna dell’affettuoso ricordo del professore Franco Montemaggiore, scomparso il 9 ottobre 2020.
Un omaggio al Maestro che ha dedicato la propria vita alla scultura e che, con la propria arte, ha “esportato” il meglio del talento siciliano nel resto d’Italia e anche all’estero, particolarmente in Normandia e nell’America del Sud.
Era, soprattutto, apprezzatissimo in città quali Parigi, Londra e Montevideo.
GLI ARTISTI PARTECIPANTI
Antonella Affronti, Giacinto Alesi, Angelo Amato, Anna Balsamo, Gaetano Barbarotto, Liana Barbato, Marisa Battaglia, Giovanni Calamia in arte Gika, Francesco Maria Cannella, Giorgio Chiesi, Giuseppe Cuscuna in arte Gicus, Giusy Di Falco, Angelo Diquattro, Eliano Fantuzzi, Anna Giuseppina La Paglia, Eduardo La Paglia, Joseph La Paglia, Vito La Paglia, Antonino Liberto, Stefano Lo Cicero, Gabriella Lupinacci, Elisabetta Maniaci, Marina Mazzola, Giovanni Messina, Sara Mineo, Franco Nocera, Lorenza Parrotta, Maria Giovanna Peri, Massimo Piazza, Carlo Puleo, Enzo Puleo, Giorgio Puleo, Clotilde Rinella, Cinzia Rizzuto in arte Cinzia 42, Angela Sarzana, Danilo Pietro Taormina, Salvatore Urso in arte Ursò, Giuseppe Uzzaco, Emilia Valsellini e Antonella Vetrano sono gli artisti che partecipano alla collettiva.
Talenti di provenienza ed estrazione diversa, accomunati dall’abilità nell’utilizzo del colore che rimanda, seppure in forme e stili diversi, alla koinè mediterranea.
Non a caso, le opere esprimono, seppure da angoli visuali diversi, precise visioni del mondo che incrociano temi focali quali l’appartenenza al territorio, l’amore per le origini, la volontà di non disperdere i tratti identitari delle comunità di riferimento.
Insieme, gli artisti danno vita a un progetto corale destinato a lasciare una testimonianza culturale profonda, in un luogo – Ciminna, appunto – denso di suggestioni letterarie e cinematografiche e che, negli ultimi anni, ha espresso cambiamenti e dinamiche sociali tradottisi in fermenti artistici ed energie particolarmente interessanti.
LO SPAZIO MUSEALE
Il Polo Museale sorge nella sede dell’ Ospedale Santo Spirito, una struttura fondata nel sedicesimo secolo dai Signori di Ciminna, Paolo e Giovanna Ventimiglia.
Originariamente, accoglieva gli indigenti ammalati, i viandanti e i forestieri di passaggio.
A realizzare il prospetto dell’edificio e la cappella fu l’artista Giuseppe Guarnieri, a seguito dei restauri che interessarono la struttura nel diciottesimo secolo, su un precedente edificio del Cinquecento.
All’interno, sorse la Chiesa omonima per il servizio degli infermi e, nel sedicesimo secolo, l’Ospedale istituì il servizio dei trovatelli, attivo fino alla metà del diciannovesimo secolo, per dare un futuro agli orfani, grazie al contributo delle famiglie abbienti di Ciminna.
Fu proprio grazie alla generosità di molti esponenti della comunità locale che il nosocomio assicurò cure e servizi ai più poveri, come l’ambulatorio aperto agli inizi del Novecento, a beneficio dei bisognosi.
Dopo una lunga fase di oblio e abbandono nella seconda metà del secolo scorso, i locali furono poi acquistati da Comune e, successivamente, oggetto di interventi di ristrutturazione grazie ai fondi comunitari e convertiti in Polo Museale.
Nelle immagini le opere di Giorgio Puleo (“Percorsi astratti tra i rossi”, acrilico su tela) e Giovanni Messina (“Alba ad Aspra”, olio su tela)