Civitanova, l’omicida dell’ambulante rimarrà in carcere: “Violento e altamente pericoloso”
Le indagini dovranno chiarire diversi aspetti sul profilo psicologico dell’aggressore e sul ruolo della madre-tutor
“Ha collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c’è stata alcuna motivazione di tipo razziale”. La motivazione fornita da Roberta Bizzarri, legale di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, 32 anni, non è stata sufficiente ad evitare la convalida dell’arresto del suo assistito. L’uomo che lo scorso 29 luglio, a Civitanova Marche, ha aggredito un venditore ambulante, fino a provocarne la morte rimarrà in carcere per disposizione del Gip.
Alika Ogorchukwu, 39 anni, avrebbe mosso apprezzamenti nei confronti della compagna di Ferlazzo, o sarebbe stato troppo insistente nel volere propinare la sua merce. Motivazioni che, ad ogni modo, non giustificherebbero la veemente reazione del 32enne.
Ferlazzo, definito “violento e con elevata pericolosità sociale”, secondo gli inquirenti soffrirebbe anche di un “disturbo bipolare” da attenzionare con cura. Un lato psicologico dell’uomo che è emerso a pieno durante l’episodio che è costato la vita al venditore ambulante. “Evidenti” e “gravi” gli indizi di colpevolezza a suo carico, che con ogni probabilità si aggraveranno in seguito all’autopsia sul corpo di Ogorchukwu.