Lunghe code alle Poste: “Senza vigilanza impossibile gestire norme Covid”

I sindacati chiedono soluzioni

Poste

Code infinite fuori dagli uffici postali. Attesa all’esterno, perché all’interno l’ingresso è contingentato a causa dell’epidemia Covid. Il tutto aggravato dalla mancata presenza del servizio di vigilanza all’esterno. La denuncia arriva da Slp Cisl Sicilia, Failp Sicilia e Confsal Sicilia che da tempo sottolineano come i tagli al personale con la conseguente presenza di meno operatori allo sportello, insieme alle misure anti-contagio da Covid, determinino lunghe code alle Poste. 

“Abbiamo atteso, collaborato, compreso e sollecitato ma l’azienda non decide, anzi, taglia la spesa per la sicurezza. Sono mesi che chiediamo con fermezza la tutela dei lavoratori, senza ottenere risposte. La chiusura di molti uffici postali, la carenza di risorse allo sportello ed il nuovo regolamento Dpcm sul distanziamento sociale (che stabilisce il numero massimo dei clienti presenti all’interno dei locali), ha creato una condizione non più gestibile allo stato attuale da parte dei responsabili degli uffici postali. Non bastano le indicazioni sulle regole da seguire esposte fuori, nelle vetrine degli uffici. E’ necessaria una risorsa fisica o un deterrente che funga da filtro tra il caos dei clienti ammassati fuori ed il personale che opera all’interno.

LOTTA CONTINUA TRA CLIENTI E PERSONALE POSTE

“Senza adeguati accorgimenti, ogni giorno, si innesca una lotta continua tra i cittadini/clienti ed il personale di Poste; non è più tollerabile continuare a lavorare in questo stato, tra l’altro con l’aggravante della politica aziendale dei tagli al personale e con le attuali condizioni visibili a tutti (basterebbe constatare de virus – e non tramite i monitoraggi telematici – una giornata di lavoro fuori dall’ufficio). Le attese dei clienti, spesso 1/2 ore fuori ed esposti alle intemperie, non sono più ammissibili. I clienti esasperati e stressati da questo trattamento, prendono di mira i lavoratori presenti, dal Direttore all’operatore di sportello (primo interlocutore in assoluto) e tra urla, improperi, minacce e rischi per l’incolumità fisica, è diventato davvero problematico ed indecoroso affrontare la giornata lavorativa. È una rissa continua, con i lavoratori lasciati sempre soli, indifesi ed insultati minuto dopo minuto. Il rischio di reazioni causate dall’elevato stress cui si è sottoposti non è da sottovalutare, tanto quanto il rischio di “procedimenti disciplinari”.

URGE UN RIMEDIO

Slp Cisl, Failp e Confsal si rivolgono alle istituzioni affinché un problema sociale possa essere preso in considerazione.  “A quanto appena detto, invece, l’Azienda risponde pretendendo obiettivi di tutte le tipologie: ferie, kpi, vendita di prodotti commerciali, etc. etc. Non è più tollerabile l’attuale situazione. Urge un rimedio. Occorre una presa di coscienza, una soluzione immediata. Il vigilantes potrebbe essere una soluzione ma, purtroppo, anche “lui” rientra nella politica dei tagli aziendali.
Noi abbiamo il dovere di tutelare i lavoratori ma anche di sollecitare, oltre che l’azienda, anche l’opinione pubblica, al fine di regolamentare questa nuova emergenza che, riteniamo, sarà consolidata nel tempo. I capi, invece, hanno il dovere di affrontare e risolvere il disagio che, oggi, si è tradotto in rischio per tutta la categoria. Dopo mesi di attese e di silenzi aziendali in assenza di risposte, purtroppo, ci vediamo costretti ad avanzare uno stato di agitazione del personale. Noi, responsabilmente, vorremmo evitare”.