Comunali 2022, Scoma si candida e non fa sconti: “Orlando è in fuga”

Il deputato nazionale di Italia Viva: “Cattiva politica, burocrazia e clientelismo hanno provocato danni enormi alla città”

Chissà se, nel suo cassetto, vi era riposto quel sogno che, tra qualche mese, nelle prossime comunali, potrebbe realizzarsi. Francesco Scoma, politico particolarmente attivo durante l’interregno – dal 2001 al 2012 – a sindaco di Palermo di Diego Cammarata, proverà a giocarsi le sue carte per divenire questa volta lui primo cittadino del capoluogo siciliano. E, come spesso accade in questi casi, lo fa prendendo di mira l’attuale sindaco Leoluca Orlando. Che, di questi tempi, equivale un pò come sparare sulla croce rossa.

A CAUSA DELL’ATTUALE SINDACO SUI PALERMITANI GRAVA L’INNALZAMENTO DELLE IMPOSTE

Non mettere la faccia su una delle partite decisive per il futuro dei conti del Comune di Palermo è davvero il segnale che il sindaco si è dato alla fuga dalle sue responsabilità. La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale che si discuterà oggi in Consiglio serve a poco se non a buttare la palla in tribuna. Un modo per scaricare sui cittadini una voragine strutturale che si abbatterà violentemente sulle tasche delle famiglie e delle imprese con un inevitabile innalzamento delle imposte. Più il Comune tassa meno incassa, è questo il vero paradigma che deve cambiare”. Questa la nota del deputato nazionale di Italia Viva, Francesco Scoma, “in corsa per la candidatura a sindaco di Palermo“.

ORLANDO CHIEDA SCUSA

 L’unico, tra i politici di Italia Viva ad ufficializzare la sua discesa in campo per le Comunali 2022, il renziano ex Forza Italia che ha l’obiettivo di succedere a Orlando, rincara la dose. “Cattiva politica, burocrazia e clientelismo hanno provocato danni enormi alla città e ora chi amministra Palermo fa di tutto pur di spingere in avanti il problema. Il sindaco chieda scusa dei tagli fatti ai servizi pur di coprire la sua mala gestione finanziaria. Per il bene di tutti è ora che smetta di scappare dalle sue responsabilità, ammetta il disastro e si dimetta al più presto”.