Comune di Palermo, si dimettono gli assessori di Italia Viva

Orlando: “Dimissioni che accetto procedendo alla nomina di un nuovo assessore”

Comune

Il colpo di coda degli assessori di Italia Viva, da Leoluca Orlando è stato vissuto come il più inaspettato dei voltafaccia. Un tradimento a tutti gli effetti, a quanto pare senza alcun sentore, soprattutto alla luce della mossa fatta un mese fa dal primo cittadino di Palermo. Ovvero quella di avere concesso al movimento renziano un secondo assessorato, ossia quello al Verde e Giardini. Ma evidentemente, come da tradizione, in politica nulla deve mai essere dato per scontato.

Quello in corso, per la giunta comunale di Orlando, è da considerarsi forse il periodo più buio in assoluto. Italia Viva infatti, con la decisione di dissociarsi dalla sua azione politica ha letteralmente mandato in frantumi la maggioranza sull’accordo riguardante il piano triennale delle opere pubbliche. Intanto il sindaco, accusato di non avere al momento i numeri a Sala delle Lapidi, deve prendere atto delle dimissioni degli assessori Toni Costumati e Leopoldo Piampiano.

Matteo Renzi, fondatore e senatore di Italia Viva
Matteo Renzi, fondatore e senatore di Italia Viva

ORLANDO PRENDE ATTO

A seguito del comportamento, delle dichiarazioni e delle proposte formulate dal gruppo consiliare Italia Viva, ho preso atto del documento di nove assessori in piena condivisione sulle mie stesse posizioni. Ho chiesto di conoscere le determinazioni degli altri due assessori. Toni Costumati mi ha presentato una motivata lettera di dimissioni nella quale manifesta le ragioni di disappunto per quanto si è creato anche in riferimento alla sua esperienza culturale e politica. Dimissioni che accetto procedendo alla nomina di un nuovo assessore. Leopoldo Piampiano mi ha confermato, senza alcuna ulteriore considerazione, di riconoscersi pienamente nella posizione di Italia Viva. Procederò, pertanto, alla nomina di un nuovo assessore”.

UNA SCELTA SPIAZZANTE

Una scelta spiazzante, che lascia un vuoto che Orlando cercherà di colmare nel più breve tempo possbile. Anche se, trovare un gruppo sostituto di Italia Viva non sarà comunque impresa facile. Il movimento renziano ha una forza non da poco all’interno del consiglio comunale e della Giunta.

Una tranquillità ribadita, ai nostri microfoni, anche dal consigliere comunale renziano, nonché presidente della III commissione Paolo Caracausi.

“Quella delle dimissioni era una mossa obbligata da parte dei nostri assessori. Aspettiamo adesso la mossa del sindaco Leoluca Orlando, per vedere se vuole riprendere i rapporti con Italia Viva. Noi fino ad oggi abbiamo dimostrato di essere coerenti e leali al programma del sindaco. Altri non lo sono stati e stanno portando il sindaco a fare scelte sbagliate”.

“Una riapertura non dipende da noi. Dipende soltanto ed esclusivamente dal sindaco. Aspettiamo adesso che il senatore Davide Faraone riunisca i vertici del partito”.

LA POSIZIONE DEL CENTRODESTRA

Sull’argomento ha preso posizione anche la coalizione di centrodestra. In una nota congiunta, Igor Gelarda e Alessandro Anello (Lega), Giulio Tantillo (Forza Italia), Francesco Scarpinato e Mimmo Russo (Fratelli d’Italia), Claudio Volante (Diventerà Bellissima) ed Elio Ficarra (UdC), attaccano duramente sia il primo cittadino che il gruppo di Italia Viva.

“Apprendiamo dalla stampa, non con stupore, delle dimissioni degli assessori di Italia Viva.
Riteniamo che l’esperienza Orlando possa definirsi ormai conclusa e che sia naufragato ogni progetto in cui avevano creduto inizialmente anche le forze politiche di centro sinistra che lo avevano sostenuto”.

“Prendiamo atto del tardivo pentimento di Italia Viva – scrivono i consiglieri – che ha causato ingente danno alla città e che si sarebbe potuto evitare con il voto di sfiducia già presentato in aula. Ribadiamo che il progetto politico del centro destra continua ad essere diametralmente opposto a quello di chi sino ad adesso ha sposato e sostenuto la folle politica Orlandiana”.

“Prenda atto il Sindaco che la città e’ in ginocchio, vive innumerevoli emergenze quali cimiteri, rifiuti, trasporti, infrastrutture, servizi essenziali inesistenti, scuole, e che in aula non vi e’ più una maggioranza per continuare la sua esperienza”, concludono gli esponenti del centrodestra.