Personale del Comune di Palermo, Elio Ficarra (UdC) lancia l’allarme
Dure critiche alla giunta guidata da Leoluca Orlando da parte del consigliere comunale
Un piano complessivo di riorganizzazione di tutto l’organico in servizio presso il Comune di Palermo. A chiederne l’avvio, in tempi brevissimi, è il consigliere comunale dell’UdC Elio Ficarra, che sollecita la ripartizione equa delle ore settimanali per i lavoratori precari attraverso l’utilizzo del fondo strutturale di 55 milioni di euro e le progressioni di carriera.
I RISCHI IN ASSENZA DI INTERVENTI
“Se ciò non sarà attuato – spiega l’esponente dell’UdC – vi sarà il rischio di un’ingessatura, se non addirittura di un blocco, della macchina comunale”. La conseguenza più vistosa sarebbe la mancata erogazione dei servizi destinati alla cittadinanza.
Nel lanciare l’allarme sulla grave situazione in cui versa il personale comunale, Elio Ficarra si sofferma sui tanti dipendenti part – time che lavorano con contratti che vanno da un minimo di tredici fino a venticinque ore settimanali, “oltre agli ormai pochi lavoratori full time”. “Con l’aggravante – aggiunge il consigliere – che negli ultimi anni c’è stata una notevole fuoriuscita di unità andate in pensione”.
PRIMO CITTADINO E GIUNTA BOCCIATI
In merito alla situazione in atto, “palesemente iniqua e dannosa” il consigliere critica il sindaco Leoluca Orlando e la sua giunta.
“La stabilizzazione a sedici o diciassette ore settimanali per gli ultimi novanta lavoratori socialmente utili – precisa Ficarra – che appartengono a Palermo Lavoro, discrimina quei soggetti già stabilizzati nel 2009 a venticinque ore, che rientrano nel medesimo bacino”.
“Inoltre, si stabilisce un aumento dell’orario settimanale per i lavoratori che rivestono il profilo C e D – precisa ancora – decidendo di non aumentare nemmeno un’ora ai colleghi part-time con profilo A e B”.
Per questi ultimi, secondo Ficarra, il numero di ore sarebbe talmente esiguo da risultare “assolutamente insufficiente anche per richiedere un piccolo prestito personale”.
“Una situazione ancor più devastante – sottolinea – se si pensa che, proprio alla categoria B viene richiesto da diversi anni ormai, in assenza di figure intermedie e in difformità al proprio mansionario, lo svolgimento di attività riconducibili esclusivamente a categorie superiori, al fine di assicurare i dovuti servizi ai cittadini”. “Tutto ciò è inaccettabile – conclude – e avviene mentre si annunciano e si sbandierano, in modo propagandistico, progetti avveniristici per Palermo, abbandonando, invece al loro destino i lavoratori del Comune della quinta città d’Italia”.