Il 33enne marsalese Andrea Agate dopo aver reso quasi cieca l’ex compagna, ha avuto una condanna a 3 anni di carcere. Una sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Marsala per i maltrattamenti perpetrati ai danni della donna. Stando a quanto reso noto, l’uomo nel corso della relazione avrebbe spesso minacciato la compagna e madre dei suoi figli, picchiandola più volte in stato di alterazione psicofisica. Il 24 settembre del 2021, il 33enne avrebbe colpito l’ex fidanzata con un dito nell’occhio, causandole una grave alterazione del nervo ottico che le ha quasi tolto la vista. Una neurite ottica post-traumatica che poi si è estesa anche all’altro occhio rendendola quasi cieca.
La donna (G.M.T.), quando è stata ascoltata nel processo, ha raccontato di essere stata aggredita quando era incinta e che i maltrattamenti sono iniziati nel maggio del 2019 fino a settembre 2021. L’ex compagno ora condannato avrebbe più volte minacciato la compagna con frasi del tipo: “Se mi lasci e te ne vai di casa, ti butto dal balcone insieme ai tuoi figli”.
In Tribunale, la giovane ha testimoniato con vistosi occhiali neri ed ha detto: “Vedo solo fino a dieci centimetri di distanza. Per il resto distinguo solo sagome. Non riesco più a vedere i miei figli. Ho dovuto anche comprare un nuovo telefonino con un sistema vocale per i non vedenti, che mi legge i messaggi, i giornali, etc.. Lui ha cominciato a picchiarmi quando io ho iniziato a rimproverarlo perché si ubriacava…”. Nel maggio del 2019, durante uno di questi episodi, la donna è stata colpita con schiaffi e calci e si è recata in ospedale con un trauma distorsivo alla mano e alla caviglia destra giudicato guaribile in 20 giorni.
Temendo possibili ripercussioni su di lei e sui suoi figli ancora piccoli, la donna per tanto tempo non ha avuto il coraggio di lasciare il 33enne violento. Invece, dopo l’ultimo episodio che le ha causato una perdita quasi totale della vista, G.M.T. ha finalmente deciso di denunciare gli abusi e di costituirsi parte civile durante il processo contro il suo ex. L’imputato, durante il dibattimento ha affermato che non era sua intenzione colpire con un dito l’occhio della compagna, spiegando che sarebbe stato solo un contatto accidentale nel corso di una animata discussione. Non ha negato, però, le minacce. Alla fine, se l’è cavata con il minimo della pena.
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