Nuovo ricorso, anche stavolta vinto, nell’ambito del concorso per autisti Amat. Stavolta si tratta di una decina di persone escluse dalle prove preselettive, che adesso Amat dovrà invece convocare per consentire loro lo svolgimento della prova orale. Così ha deciso il Tribunale del Lavoro di Palermo.
Nella procedura concorsuale, si sono infatti ravvisati dei vizi; elementi non in linea con le norme previste per i concorsi pubblici. Questi devono, infatti, svolgersi secondo precisi dettami che prevedono, tra l’altro, la pubblicazione degli atti, inclusi i criteri di valutazione, e la nomina di una commissione di esperti con competenze specifiche. Vi è poi lo svolgimento di tutta una serie di adempimenti, come la verbalizzazione delle varie riunioni o la verifica di eventuali incompatibilità tra i membri della commissione e i candidati, ad esempio per legami di parentela. Non possono essere, inoltre, nominati rappresentanti sindacali o soggetti vicini ad aree politiche.
Insomma, una serie di regole che, nell’indire un concorso pubblico, devono essere rispettate, anche dalle partecipate. Avendo pertanto ravvisato dei vizi nelle procedure concorsuali Amat, il Tribunale del Lavoro di Palermo ha accolto le richieste dei ricorrenti.
“Abbiamo tentato più volte la via transattiva per evitare l’azione giudiziaria e costi ad Amat, convinti della fondatezza delle nostre tesi”. Così dichiara a Palermo Live l’avvocato Nadia Spallitta, che assistito i ricorrenti.
“Fino ad oggi Amat ha però rifiutato la possibilità di comporre bonariamente questi contenziosi costringendo gli esclusi a intraprendere vie legali. Pur in presenza di condizioni che giuridicamente, a mio avviso, sono chiare. Perché è indubbio che il concorso Amat debba avere i requisiti di un concorso pubblico. Sono contenta che la tesi sia stata accolta e mi sembra per molti aspetti esemplare la decisione del Tribunale, perché è giusto che le partecipate siano assoggettate ai principi di imparzialità e trasparenza. Tanto più che c’è spendita di denaro pubblico. Sono contenta che con questa importate decisione venga chiarito una volta e per tutte alle società partecipate, tra cui Amat, che innestare procedure di reclutamento deve essere ottemperante rispetto alle norme che riguardano i concorsi pubblici, norme di imparzialità e trasparenza”.