Zona rossa sì zona rossa no: a Palermo una cosa è certa, e cioè che il caos regna sovrano. E mentre in tante zone d’Italia, seppur con le dovute precauzioni si cerca di rimettere in moto l’economia, nel capoluogo siciliano, complici i tanti contagi, la situazione resta al palo. Ma chiaramente, soptrattutto per gli imprenditori, così non può andare avanti. Si fa portavoce del malcontento generale Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo.
Voi chiudete le attività e voi continuate a farci pagare le tasse. Voi chiudete le attività e voi non create altri posti letto negli ospedali. Voi fate i vaccini ma voi andate al ritmo della lumaca. Voi dovete garantire il diritto al lavoro (art.1 della Costituzione) e voi dovete garantire il diritto alla salute. Voi dovete garantire il Lavoro e la Salute governando bene, non rinchiudendoci in casa. Se la zona rossa non funziona è un fallimento del sistema, perché la norma è pensata male, stare a casa provoca più contagi e più fallimenti! E se anche funzionasse non siete in grado di farla rispettare. Stare tutti in casa dopo più di anno è impossibile!”
“Chiedete ancora la zona rossa?! Tanto è l’unica cosa che sapete fare. Fare terrorismo, anziché trovare soluzioni! Ognuno però si assuma la responsabilità delle sue azioni! Assistiamo ormai ad una gara a chi per prima tra le istituzioni chiede l’ennesima zona rossa pur di deresponsabilizzarsi, senza nemmeno analizzare se sussistono i parametri e senza preoccuparsi degli immensi danni che provoca. Follia! Vogliamo conoscere ogni parametro: contagi per numero di abitanti, posti letto liberi in tutta la Sicilia. La Lombardia ha dati peggiori ed è in zona gialla! Leggeteli! Oltre al reato di provocata pandemia le istituzioni pensino anche al reato di pandemia economica”.
“Trovate soluzioni – afferma il presidente di Confcommercio – , smettetela di accusare i cittadini, salvo poi uccidere ogni giorno migliaia di persone chiuse in casa a contagiarsi, condannare alla morte migliaia di aziende e annullare la libertà personale per incapacità e negligenza. La zona rossa crea un’ingiustizia sociale senza precedenti, colpisce una minoranza costituita tuttavia da migliaia e migliaia di famiglie vicine alla morte sociale”.
“Fate 50mila vaccini al giorno anziché, come adesso, 18mila che farebbero finire a ottobre la somministrazione della prima dose; chiedete il rispetto della capienza in ogni esercizio: trovare soluzioni spetta alle Istituzioni, non agli imprenditori e non ai cittadini! Pensavamo di essere in una società solidale – conclude il presidente di Confcommercio – , invece state creando una frattura insanabile, state creando il voi e il noi”.