Confiscati i beni del clan Casamonica: un tesoro di oltre 20 milioni

Casamonica sotto scacco. Il Tribunale ha disposto il passaggio nella disponibilità dello Stato di beni per 20 milioni. La famiglia aveva spostato parte del capitale nel Principato di Monaco

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Roma, 11 febbraio 2022: Personale della Divisione polizia anticrimine della questura di Roma sta eseguendo un decreto di confisca di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma per un valore complessivo stimabile in oltre 20 milioni di euro nei confronti di Giuseppe Casamonica, del figlio Guerrino, detto Pelè, e di Christian Casamonica, figlio di Ferruccio. La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ed eseguito, nel giugno 2020, contestualmente ad ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti al clan dei Casamonica. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Il tesoro del clan Casamonica, accumulato in decenni, è finito ora nelle casse dello Stato. Gioielli, automobili, orologi, arredi in oro massiccio, sculture d’argento. Ma anche ville gigantesche arredate in stile barocco, con piscine, garage pieni di macchine di lusso, pavimenti e colonne di marmo pregiato. Ieri la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma ne ha disposto la confisca per un valore di oltre 20 milioni di euro. Non ci sono solo soldi e beni di lusso: ci sono anche attività commerciali, bar, distributori di benzina, locali, appartamenti. E dagli atti emerge anche il trasferimento all’estero una buona parte dei guadagni illegali, nel tentativo di sfuggire a sequestri e confische. Il clan, si legge in una sentenza, aveva accumulato un vero e proprio tesoretto nel Principato di Monaco. I beni confiscati ieri sono riconducibili a Giuseppe Casamonica, al figlio Guerrino, detto Pelè, e a Christian Casamonica.

LA CONFISCA DOPO LE CONDANNE

Il provvedimento segue il sequestro disposto dal Tribuna di Roma nel giugno 2020, quando diversi componenti del clan erano stati arrestati. Il passo successivo era stato, nel luglio 2021, la condanna con rito abbreviato, tra gli altri di Guerrino e Christian Casamonica rispettivamente a 10 anni e 2 mesi di reclusione e a 8 anni. Tra le accuse, oltre all’associazione mafiosa, c’erano l’usura, l’estorsione, l’intestazione fittizia di beni. Giuseppe Casamonica, invece, lo scorso settembre è stato condannato a 20 anni e mezzo di carcere. Nel corso delle indagini era emersa anche una sproporzione incredibile tra i beni dei membri del clan e i redditi dichiarati. Da qui gli accertamenti contabili che hanno portato alla confisca.

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