Centomila euro alle famiglie dei pescatori di Mazara detenuti in Libia da circa due mesi
Mentre da Roma c’è silenzio, è stato presentato all’Ars, in Commissione Bilancio, un emendamento che prevede un contributo straordinario di 100mila euro, a fondo perduto, per le famiglie dei pescatori trattenuti il Libia.
Circa due mesi fa, una motovedetta libica ha sequestrato in acque internazionali due pescherecci siciliani, l'”Antardide” ed il “Medinea”, con tutto il loro equipaggi. Entrambi i natanti appartengono alla marineria di Mazara del Vallo, e da allora 18 uomini sono praticamente sequestrati nel Paese africano, “ospitati” in una specie di villa, mentre i due pescherecci sono ormeggiati nel porto di Bengasi. Le famiglie vivono nell’ansia e nel dolore, perché da allora hanno potuto solamente sentire al telefono, qualche volta, i loro cari. In risposta alla disperazione dei familiari dei pescatori, da quasi due mesi non c’è stato nessun atto concreto da parte del governo italiano. Solo dichiarazioni d’intenti, generiche affermazioni, senza risposte adeguate e senza una presa di posizione chiara del premier Conte e del ministro degli Esteri Di Maio.
INTERVENTO ECONOMICA DELLA REGIONE SICILIANA
Si è mossa invece la Regione Siciliana. Con un emendamento del Governo Musumeci depositato in Commissione Bilancio dell’Ars, a firma degli assessori all’Economia Gaetano Armao e alla Pesca Mediterranea Edy Bandiera, che sara inserito gia da martedi prossimo. nella prima legge all’esame del Parlamento siciliano. In esso è previsto un contributo straordinario di 100mila euro, a fondo perduto, per le famiglie dei marittimi trattenuti il Libia.
MUSUMECI: «DOVERE MORALE DI DARE UN SOSTEGNO ECONOMICO ALLE FAMIGLIE»
Nello Musumeci, il presidente della Regione Siciliana ha commentato la situazione, dicendo: «Tutto sembra ancora inspiegabilmente fermo, nonostante si parli di trattative avviate da Roma. Diciotto uomini sono da oltre cinquanta giorni sotto chiave per un atto di pirateria e le loro famiglie, oltre al dramma che stanno vivendo, cominciano inevitabilmente a patire grossi disagi dal punto di vista economico. Sentiamo, pertanto, il dovere morale di offrire loro un sostegno. Rinnoviamo inoltre con forza l’appello al premier Conte e al ministro degli Esteri Di Maio affinche si arrivi a una soluzione».