Coppia gay aggredita in via Maqueda, la vittima: “Nessuno ci ha aiutato”

I due turisti hanno presentato denuncia alla Polizia che indaga per trovare la baby gang

rissa

Un sabato sera da incubo per Stefano e il suo compagno aggrediti da una baby gang in via Maqueda a Palermo. Il motivo dell’aggressione il fatto che i due si tenevano per mano. I bulli hanno aggredito la coppia con calci e pugni, dopo avergli lanciato delle bottiglie di vetro. Per Stefano prognosi di 25 giorni: frattura al naso ed ecchimosi al volto per i pugni ripetuti.

Mi urlavano <Ti sfregio, ti sfregio>. Ci hanno preso a calci e pugni per tre minuti, mi hanno lanciato in faccia una bottiglia e ho temuto di morire. Nessuno è venuto ad aiutarci, nonostante la strada fosse piena di gente“. La coppia gay di Torino era arrivata in Sicilia per trascorrere qualche giorno di vacanza. Erano in compagnia di alcuni amici di Bologna e stavano girando in cerca di un bed and breakfast nella zona tra via Maqueda e via dell’Università, attorno alle 21.30.

Ho denunciato tutto alla polizia – dichiara Stefano – ma da ieri osservo tutti, anche le persone a me vicine, con timore e ho voglia di andarmene da questa città. Sento ancora la sensazione di qualcuno che mi prende a sberle senza un motivo. Pensare che c’era tanta gente per strada che poi non ha fatto nulla né per allontanare quei ragazzi, né per soccorrerci è la dimostrazione che Palermo è una città omofoba. Perché tutto questo è successo per come appaio e perché stavo avendo atteggiamenti affettuosi nei confronti di un altro uomo“.

La coppia oggi ha trascorso una giornata a mare, per poi spostarsi a Favignana. “A Palermo non ho avuto neanche il tempo di posare le mie valigie da qualche parte. Questa città mi ha spaesato, pensavo fosse più aperta all’integrazione. Evidentemente non volete qui un turista omosessuale“.

Indagini in corso per rintracciare la baby gang, composta da ragazzi intorno ai 17-18 anni. “I quattro ragazzini erano insieme ad altri giovani e c’erano anche delle ragazze. Si sono staccati dal gruppo e hanno iniziato a fare i bulli e insultarci”.