La riapertura delle scuole continua ad essere un tema al centro del dibattito politico. Durante l’audizione alla commissione Cultura dell’Ars, l’assessore regionale al Ramo Roberto Lagalla è intervenuto sul tema, spiegando l’azione dell’esecutivo guidato da Nello Musumeci.
“Mi ha confortato il fatto che tutti i presenti, sia addetti ai lavori che parlamentari, tanto di maggioranza quanto di opposizione, abbiano condiviso la scelta del governo Musumeci di riattivare la didattica in presenza“. Questo “sia pur con le limitazioni previste dalla classificazione della Sicilia in zona rossa e, quindi, fino alla prima media“.
Durante la sessione di lavoro, si è fatto il punto dello screening sulla popolazione scolastica. Analisi che hanno riguardato quasi 60.000 soggetti. In totale sono stati individuati 621 casi di positività al Covid-19, con un’incidenza dell’1,01 per cento.
“I numeri in nostro possesso – aggiunge l’assessore Lagalla – oltre a confermare l’attenzione del governo Musumeci al valore primario della salute pubblica e al costante monitoraggio dell’andamento della condizione epidemica, ci rassicurano, almeno in questo momento, in ordine al trascurabile rischio di potenziale contagio in ambiente scolastico dove, peraltro, il rispetto dei criteri di distanziamento e il mantenimento dei dispositivi di protezione individuale contribuiscono a limitare il pericolo di trasmissione dell’agente virale“.
Ma l’opinione pubblica, sul tema, continua ad essere spaccata. Da un lato chi, come il gruppo di docenti e genitori che ha scioperato davanti al teatro Massimo nella giornata di sabato, vuole una pronta riapertura delle scuole; dall’altro una corposa schiera di persone che invece teme una nuova diffusione dei contagi. Ed è proprio sulle regole anti-covid che l’assessore Lagalla focalizza la sua attenzione.
“A questo punto, per non pregiudicare il lavoro fin qui svolto e per evitare ulteriori difficoltà al proseguimento delle attività didattiche – continua l’assessore – è fondamentale vigilare sulle aree urbane in prossimità degli istituti scolastici, dove occorre prevenire il formarsi di assembramenti, soprattutto da parte dei genitori. In questo senso, ho apprezzato l’iniziativa del sindaco Orlando“.
Infine, l’assessore ha provveduto a sollecitare l’inserimento in Fase 2, quindi a partire da marzo, del personale docente esposto a maggiore rischio lavorativo.