Covid-19, per chi lo ha contratto niente ticket sanitari
Vaccinato un italiano su tre. In vista dell’estate si cerca di stringere i tempi per vaccinare quanti più giovani possibile
Una misura contenuta nel Decreto Sostegni, destinata ad essere apprezzata dagli italiani. Per chi ha avuto il Covid-19 non sono previsti ticket sanitari per due anni per sottoporsi ai controlli. Garantite prestazioni specialistiche ambulatoriali comprese nei Livelli essenziali di assistenza (Lep). Importante anche la previsione di un monitoraggio sugli effetti della malattia sulla popolazione.
TANTI GLI OVER 60 ANCORA SENZA VACCINO
Notizie buone alle quali fa da contraltare la difficoltà nel vaccinare gli ultrasessantenni, in particolare la fascia 60-69. A sottolinearlo la Fondazione Gimbe: “Oltre 4 milioni e mezzo di over 60 non ha ricevuto neppure una dose. Incidono le forti differenze tra Regioni, che hanno portato il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo a richiamare l’attenzione sugli anziani e i fragili.”
IN UK TAMPONI E TRACCIAMENTI 4 VOLTE PIU’ CHE IN ITALIA
“Visto che nel secondo trimestre mancheranno circa 13 milioni di dosi (rispetto alle stime iniziali del ministero della Salute, ndr) – osserva Gimbe – e tenendo conto dei richiami, rimane prioritaria la copertura delle persone a rischio di ospedalizzazione per minimizzare l’impatto della circolazione del virus Covid-19”. Anche perché, secondo Gimbe, “il testing&tracing (tamponi e tracciamento dei contatti, ndr), abbandonato da tempo, è anche scoraggiato dal nuovo sistema per assegnare i colori alle Regioni”. Oggi poco più di 250 mila test, mentre in Gran Bretagna se ne fanno ancora almeno un milione al giorno in media.
SI STRINGONO I TEMPI PER I GIOVANI E I GIOVANISSIMI
Per quanto riguarda invece i giovani e i giovanissimi, in vista dell’estate e della riapertura delle scuole a settembre si pensa ad accelerare i tempi per le vaccinazioni. Ma non solo perchè si torna a parlare di somministrazioni nelle aziende. Queste ultime sono partite in Friuli Venezia Giulia, in particolare a Pordenone, due settimane prima del resto d’Italia. Si sono aperte le prenotazioni per i quarantenni in Lombardia, subito schizzate ben oltre le 300 mila.
VACCINAZIONE DI MASSA ANCHE NELLE CLINICHE CONVENZIONATE
La vaccinazione di massa da Covid-19 sarà possibile anche nelle cliniche convenzionate, effetto di un accordo tra Stato e Regioni. Un altro modo per accelerare è il rinvio della seconda dose, che per Pfizer – il vaccino di gran lunga più utilizzato – in Italia è ormai in media a 42 giorni (contro i 56 del Regno Unito e i 21 originari degli Usa). Il problema sono i richiami, che rischiano di arrivare in piena vacanza e che solo a luglio-agosto, considerando tutti i vaccini, riguarderanno 20 milioni di persone. Al momento ci sono nei frigoriferi 3,3 milioni di dosi, di cui 2 milioni di Pfizer. Multinazionale che sta “lavorando – fa sapere – per determinare se, analogamente all’influenza stagionale, la vaccinazione annuale possa fornire la protezione più duratura”. Insomma anche nel 2022 bisognerà immunizzarsi.