Covid, bagno turco nonostante divieti: multato centro benessere a Palermo

Sono 628 complessivamente le strutture controllate in tutta Italia dai Carabinieri dei Nas, d’intesa con il Ministero della Salute. Numerose le violazioni appurate e sanzionate, specie per il mancato rispetto delle normative anti contagio, ma non solo.

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Controlli a tappeto, in tutta Italia, per stabilimenti termali, centri benessere e spa: è quanto operato dai Carabinieri dei Nas al fine di verificare l’effettivo rispetto delle normative anti Covid. D’intesa con il Ministero della Salute, le operazioni di controllo si sono rivolte a 628 strutture e attività.

In 95 casi state segnalate delle irregolarità; 11 sono state oggetto di provvedimenti di sospensione a causa di gravi carenze.

Sanzioni a Palermo

I Nas di Palermo, in particolare, hanno segnalato all’autorità sanitaria i legali responsabili di due centri benessere. Si tratta di attività con sede rispettivamente a Valderice e Palermo, che non avrebbero inibito l’accesso al bagno turco (ambiente caldo-umido). Si tratta di una delle pratiche vietate secondo le misure di contenimento del Covid-19.

Disposte sanzioni amministrative e la chiusura accessoria delle due strutture per 5 giorni.

Restando in Sicilia, i Nas di Ragusa hanno denunciato il gestore di un centro benessere di Caltanissetta. In questo caso la violazione è legata alla mancata redazione del documento di valutazione rischi dei luoghi di lavoro della struttura, in particolare sul rischio biologico connesso alla pandemia da Covid-19.

Lo stesso Nucleo ha sequestrato 52 chili di alimenti scaduti di validità presso un centro benessere con attività di ristorazione a Modica.

Ulteriori violazioni

Complessivamente controlli dei Nas a livello nazionale hanno appurato 38 violazioni sulla corretta attuazione delle misure anti Covid. Si tratta, in particolare, del mancato uso di dispositivi di protezione individuale e mascherine facciali; assenza delle operazioni di sanificazione periodica, d’informazioni a favore delle utenze circa le norme di comportamento, di distanziamento interpersonale e di capienza massima negli ambienti; mancata valutazione del rischio epidemico all’interno delle strutture.

Undici sanzioni specifiche hanno riguardato l’assenza di verifiche sul Green pass e di divieti per i servizi non attualmente erogabili. Registrate 104 violazioni per motivi di pulizia e igiene degli ambienti, carenze strutturali e autorizzative sul corretto esercizio delle attività e presenza di personale privo di idonea qualifica professionale per attività estetiche e massaggi.